1. Quattro maschi arrapati - 2


    Data: 16/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... era tutto bagnato della sborra che ancora aveva su per il culo.
    
    “Ma guarda, guarda ‘sta puttana com’è piena!”. Gliel’ho messo davanti alle labbra. “Lecca, puliscilo, PULISCILO, frocetto schifoso”. Ha cacciato fuori la linguetta ed ha obbedito subito, ripulendolo per bene. La troiaggine di quel ragazzino mi ha fatto salire il sangue al cervello… o meglio, al cazzo. Ce l’avevo così duro che avrei potuto sfondare un pezzo di marmo. Invece ho sfondato lui.
    
    L’ho infilato nel suo budello di botto, fino in fondo ed ho cominciato a fotterlo come un animale, senza alcuna pietà. Benché la sborra presente lo rendesse scivoloso, la dimensione della mazza gli ha slargato il buco e la cappella ha battuto con forza il fondo. Ha urlato e più urlava più ci davo dentro. Quello che aveva fatto mi dava il diritto di punirlo, di fare quello che avevo sempre desiderato di fare quando avevo a disposizione un bel culetto ma non avevo mai osato.
    
    “Ti piace, vero? Tu godi soltanto quando hai un cazzo che ti spacca il culo, vero? Dillo quanto sei troia”.
    
    “Si… ahhh… siiii… sono troia. Dai… dai… scopami forte… siiii… cosiii… scopami forte maschio… sfasciami il culo… ahhh… siii… forteee…”
    
    Le sue parole e il suo culo pieno del succo di altri mi hanno fatto perdere la ragione. L’ho montato come un coniglio, sdraiato sopra di lui con tutto il mio peso. Il muscolo del buco non faceva alcuna resistenza, completamente spaccato. Le mie grosse palle pelose sbattevano ritmicamente sulle sue ...
    ... coscette, il rumore dello sciacquio e l’odore di sesso mi spingevano ad essere sempre più feroce. Spingevo in tutte le direzioni in modo da allargarlo il più possibile ed infliggergli più dolore. Ma lui, più soffriva e più godeva. Mi incitava fino a che l’ho sentito gemere e lasciarsi andare. Era venuto.
    
    Mi ha fatto tenerezza. Ho rallentato, pur continuando a scoparlo a ritmo sostenuto finché ho sentito di non farcela più a resistere nemmeno io. Allora gli ho dato 4-5 spinte forti e sono venuto a fiotti potenti dentro di lui, che gemeva e piagnucolava di piacere e dolore assieme. Ho continuato a ficcarlo per tutta la sborrata, fino all’ultima goccia.
    
    Quando ho terminato, mi sono sfilato e sdraiato sulla schiena accanto a lui. Il mio torace peloso si muoveva velocemente per farmi riprendere fiato. Lui era inerme, quasi ridotto in poltiglia. Avevo esagerato. Stavo cominciando a preoccuparmi quando si è mosso un poco, la sua mano sinistra è andata a toccarsi il buco (o quel che ne rimaneva) e le dita gli si sono bagnate della sborra che ne usciva a rivoli. Le ha portate alla bocca e se le è succhiate vogliosamente. Ancora una volta, un’altra ancora. Mi sorrideva con le labbra umide. Nonostante tutto era soddisfatto. Un bambino felice. Mi resi conto che anche io ero felice.
    
    Il suo braccio sul mio petto a giocare coi peli. La sua bocca sotto la mia ascella a leccarne via il sudore.
    
    “Grazie padrone. Sapevo che ti sarebbe piaciuto trovarmi già pieno di sborra”.
    
    “Vuoi dire che ...
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