1. Quattro maschi arrapati - 2


    Data: 16/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... Possente, peloso, con due cosce muscolose, con un cazzo stupendo, grosso e massiccio, completamente in erezione. Appena il figlio si è sfilato da me, lui lo ha sostituito. La sua cappella era più grande ma lui me l’ha infilata dentro di forza. Mi ha fatto male ed ho strillato ma lui ha dato una spinta, una sola, ed è entrato completamente fino alle palle. Mi è mancato il respiro.
    
    Mentre mi scopava, ha detto a Giulio: “Così si devono scopare le froce, duro e forte. Devi far capire chi è il maschio e chi è la troia sottomessa”.
    
    “Come se non fosse già chiaro!”, dico io.
    
    “Si, ma ha ragione. E’ così che mi piace: essere sottomesso”.
    
    “Me ne sono accorto, puttanella”.
    
    “Insomma. Anche lui mi ha chiavato per una buona mezzora. Prima a pecora, o ‘a vacca’, come diceva lui, poi mi ha girato a pancia in su, verso di lui, mi ha aperto le gambe e mi è rientrato dentro con un colpo solo. Ormai ero completamente aperto e non ho sentito dolore, ma solo tanto piacere. Aveva proprio un bel cazzo da monta (meno del tuo, ovviamente)”.
    
    “Mi prendi in giro?”
    
    “No, è la verità. Mi ha scopato sempre più forte dicendo che ero troia, puttana, una vacca oscena… e cose di questo genere”.
    
    “Penso proprio che tu non ti sei offeso. Vero?”.
    
    “Nooo… anzi. E poi avevo altro da pensare. Avevo un bastone che mi entrava e usciva dal culo e stavo a pensare a come mi chiamava? Così, sbattuto e sfasciato com’ero, mi sono venuto sulla pancia. Saranno state le contrazioni del mio budello (non ...
    ... certo dell’ano, che era sfasciato), è che, appena ho finito di sborrare, anche lui mi ha esploso dentro tutto lo sperma che aveva nei coglioni, che si è andato a mescolare con quello del figlio. Ne ero talmente pieno che colava fuori ai lati del cazzo che mi tappava il buco. Io tremavo e mi contorcevo dal piacere: mi sentivo donna, come una femmina appena ingravidata”.
    
    “Lo so, ti conosco ormai”.
    
    “Ecco perché ho fatto tardi. E’ stata colpa loro e io non potevo rifiutare. Capisci?” e mi ha guardato coi suoi occhioni innocenti, quasi avesse confessato di aver semplicemente rubato la Nutella. Chiedeva di essere perdonato. Faceva tenerezza, così mi sono chinato su di lui e l’ho baciato gentilmente, accarezzandogli la guancia.
    
    Ma non era solo tenerezza quella che provavo e me lo ha dimostrato lui che con la sua manina ha preso possesso del mio cazzo di nuovo totalmente in tiro. Il racconto non mi era stato indifferente. Non potevo resistere e, certo, lui non voleva che resistessi. Così mi sono messo in ginocchio tra le sue gambe, gliele ho alzate, l’ho afferrato per le caviglie e l’ho infilzato fino al pelo senza alcuno sforzo, tanto era spanato.
    
    L’ho trapanato senza ferocia ma con decisione, a lungo. Ogni tanto mi chinavo a baciarlo, poi mi sono piegato su di lui, l’ho afferrato per le spalle passandogli sotto le ascelle, la mia testa a fianco della sua, il mio torace irsuto a contatto del suo completamente liscio, e mi sono trovato a soffiargli nell’orecchio “Ti amo, ...
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