1. Amarcord siciliano


    Data: 18/10/2020, Categorie: Incesti Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu

    ... pochi si ricordassero di me o fossero in grado di riconoscere in me quel Gero (diminutivo di Calogero) che di notte faceva chiasso con i suoi amici per le strade del paese, anche se ai funerali la mia assenza fu sicuramente l�argomento di maggiore curiosità.Dopo una visita in cimitero mi ritirai in casa di mia madre. Mia madre continuava a singhiozzare, ma mi stringeva incessantemente le mani quasi a capacitarsi che ero io; mia sorella mi guardava con occhi gonfi di emozione e di orgoglio; le due sorelle di mio padre manifestavano invece un po� di acida diffidenza e sembravano tacitamente rimproverarmi quell�assenza tanto prolungata. Notavo tuttavia che mia nonna non si preoccupava affatto di fingere la mestizia di circostanza e mi guardava con evidente compiacimento, sorridendomi ripetutamente e invitandomi ad appartarmi con lei. E, difatti, appena la casa piombò nella calma, la seguii in camera sua.Appena soli, mi abbracciò forte a sé e, a sorpresa, portò la sua mano verso le mie parti basse e mi strizzò i coglioni:�Oh come ti facisti bello, Geruzzo mio. Te ne partisti che eri nu caruso, ora omo diventasti, e che omo!!!�Nonna Sabella poteva avere poco meno di 80 d�anni e mostrava tutti i segni e gli acciacchi dell�età, ma era ancora assai vivace e arguta; mi accarezzava le braccia e le gambe e si soffermava proprio sul rigonfiamento dei pantaloni, chiedendomi insistentemente delle mie donne. Sulle prime ero rimasto un po� sconcertato di tanta spregiudicatezza, ma poi in ...
    ... un lampo mi erano tornate alla mente le immagini delle mie prime esperienze, di quei primi elementi di educazione sessuale che proprio lei mi aveva impartito.La nostra era una casa piuttosto piccola con poche stanze; divenne ancora più piccola quando morì mio nonno materno e mia nonna venne a vivere con noi. Dovemmo arrangiarci: mia sorella dormiva nella camera dei miei genitori, io dormivo nel lettone di mia nonna. La nonna fu l�universo femminile che imparai a conoscere a partire dai 14-15 anni in avanti. A quel tempo la nonna aveva superato la sessantina, era vedova da sette-otto, ed io avevo cominciato a guardare di nascosto le sue parti più intime, le cosce ben tornite, il culo ancora sodo e prominente, le mammelle ampie e un po� cascanti, la folta peluria in mezzo alle gambe. La spiavo mentre si spogliava prima di mettersi a letto e annusavo il suo odore sotto le coperte. Mi eccitavo da morire e mi tiravo le mie prime seghe mentre lei mi dormiva accanto o non appena si levava dal letto, sborrando il seme dentro un fazzoletto. Poi, col passare dei mesi, mi ero fatto più audace e mi avvicinavo sempre di più a lei nel letto, fino quasi a sfiorarla. Sentivo il calore del suo corpo e qualche volta la toccavo con apparente distrazione. La voglia di accarezzare e stringere quel corpo maturo, ma ancora tanto arrapante, e di sfregare contro il mio cazzo ingrifato cresceva in maniera imperiosa, ma difficilmente avrei trovato il coraggio di farlo, per il senso di rispetto e per lo ...