1. La taverna delle streghe


    Data: 18/10/2020, Categorie: Incesti Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... non riuscì a sentire tutti i colpi. E poi un grido acuto, disperato che squarciava la notte, un grido d'uomo che pareva venire dritto dall'inferno, coperto alla fine da un tuono terrificante. Si voltò, cercò nel buio la bugia che ricordava di avere visto sulla sedia vicino al letto e i fiammiferi con cui l'accese. Sembrava che lui solo avesse udito il grido, il tuono, i tocchi della campana. Le ragazze dormivano, i corpi nudi adagiati uno sull'altro. Fabrizio rabbrividì. Forse era uno scherzo della penombra ma non riconosceva le due bestiole sode, ridenti e fresche che lo avevavo così eccitato. Queste erano creature orrende, la carne gonfia, flaccida, giallastra, i volti erano un ammasso di pelle in cui gli occhi erano appena sopra la bocca, il naso inesistente, al posto dei capelli un ammasso di grumi disgustosi, penduli che pareva uscissero direttamente dal cranio privo di pelle. Due aborti, due esseri di quelli che si nascondono nelle stanze segrete delle case, frutto di rapporti indicibili maledetti dagli uomini e dal cielo. Era davvero in una casa di streghe? L'avevavo ammaliato? Cosa gli avevavo fatto bere e mangiare? Lo avrebbero fatto andar via l'indomani o lo avrebbero tenuto prigioniero, trasformato in un gatto o in un altro essere? La luce del giorno lo rubò al sonno e lo restituì al presente. Aveva sognato, un incubo. Le due sorelle gli riapparvero fresche e sorridenti, salutandolo mentre andavano a fare legna e a lavare i panni al fiume. La madre gli diede la ...
    ... colazione, standolo a guardare. "Fuggi, vero? Ce l'hai un posto dove andare?" "Sì". Andò a chiudere le imposte e la porta. "Le mie figlie non torneranno prima di un'ora. Ti hanno divertito stanotte? Ora vorrei divertirmi anch'io". Lo baciò sulla bocca. Era morbida e calda, sapeva di pulito. Se lo strinse al seno, sembrava una madre che consola il figlio. Non era famelica come le figlie ma sembrava che volesse fare l'amore sul serio, con i baci, le carezze, le languidezze degli innamorati. Fabrizio si perse nel suo corpo matronale, molle ma non ancora flaccido. Non si saziava mai di baci, lo avrebbe forse soffocato dopo che lui era arrivato e un'ultima goccia di seme gli usciva dal corpo. Se lo tenne così, ancora per molto, sussurrandogli parole dolci, dicendogli frasi come piccolo mio e sei il mio bambino. "Stai qui ancora per oggi, domani purtroppo andrai via", gli disse alla fine. "E' vero che siete delle streghe?" chiese lui mentre lei si rifaceva la crocchia. Lei si fermò e si voltò a guardarlo. "Ti sembriamo delle streghe?", gli chiese. "Hai visto polverine strane o filtri o vasi di vetro con sostanze sconosciute? Pensi che ti abbiamo fatto qualche malìa?" "Non so nulla, lo ha detto un vecchio ieri sera". "Lo dicono tutti. Se sei una puttana da queste parti, sei anche una strega: le due cose vanno insieme. Noi siamo segnate". "Perché segnate? Che significa?" "Non potevamo che diventare quello che siamo, io per prima e le mie figlie dopo di me. Non avevamo altra strada". Lo ...