Il collare - Cap.1
Data: 27/10/2020,
Categorie:
Zoofilia
Autore: SBD, Fonte: EroticiRacconti
... divenni il più affettuoso dei cani, almeno le coccole della mia famiglia mi facevano tener duro mentre tentavo di escogitare qualcosa che mi potesse tirar fuori da quell'assurda situazione. Mi feci assorbire dalla mia languida routine di cane domestico, finchè un incidente cambiò totalmente la mia prospettiva riguardo quello che mi stava accadendo. Era un afoso pomeriggio di Agosto, Laura era uscita per farmi visita all'ospedale come faceva tutti i giorni, santa donna. Luca e Michela stavano rintanati nelle loro rispettive stanze. L'uno immerso nei suoi videogiochi, l'altra intenta a prepare un esame. Per quanto sembri stupido da dire, io mi annoiavo. Gioronzolavo per la casa senza saper cosa fare del mio tempo di cane. Di tanto in tanto cercavo l'attenzione dei mie figli/padroncini, ma quelli sembravano fin troppo assorti per badare a me. Manco a dire potessi leggere un libro... Entrato per l'ennesima volta in camera di mia figlia , la trovai ancora alle prese con la lettura. Aveva l'espressione svogliata, accaldata, mentre girava le pagine di grosso libro con la copertina blu. Di certo con quella temperatura non era facile concentrasi. Balzai sul letto, consapevole di avere uno spiraglio per distrarla dal suo studio almeno per il tempo di una carezza. Scoprii che era inenta in ben altra occupazione che lo studio. Nascosto in mezzo al libro di calcolo avanzato , c'era un altro libro più piccino, chiaramente narrativa. Aveva una mano tra le gambe, infilata dentro gli shorts ...
... di cotone che metteva di solito per dormire. Mi accolse con un sorriso, arrufando il pelo sulla mia testa con l'altra e poi tirandosi sù a sedere. Ero imbarazzato, chiaramente Michela si stava masturbando, ma quel corpo, quel corpo di cane, rilasciava potentissime endrofine ogni qual volta veniva accarezzato, e questo per quanto incredibile, aveva effetto su di me. Mi lascai andare, confortato dal fatto che lei non potesse sapere di stare accarezzando suo padre. Quando mi fece annusare la mano che teneva negli shorts però, ebbi un momento di panico. La leccai, quasi in automatico, come avevo imparato a fare in quelle settimane. L'odore, il sentore del sesso di mia figlia, scatenaro una reazione incredibile dentro di me. Ne fui imbarazzato, tuttavia non potei esimermi da ripulire bene le sue dita affusolate con la mia lingua rasposa. Lei sembrava divertita dalla cosa. Mi acquattai poco distante da lei una volta terminato, cercando di giustificare a me stesso quel comportamento deplorevole con la necessità di recitare la mia parte di cane. Lei, dopo avermi guardato in silenzio per qualche istante, si alzo dal letto, raggiungendo scalza la porta della stanza. La chiuse, prestando attenzione a che non facesse rumore, poi si voltò di nuovo con un mezzo sorriso che non seppi interpretare lì per lì. Prima di sedersi di nuovo sul letto, si liberò in tutta fretta dei pantalocini, e poi, con mia grande sorpresa, anche delle mutandine, bianche anche quelle. Non avevo un'idea precisa di ...