1. Sabrina


    Data: 27/10/2020, Categorie: Tradimenti Autore: ErosCasagrande, Fonte: Annunci69

    ... consigli a cui non riusciva mai di opporsi, ma che anzi la rendevano di aspetto sempre troppo serio, composto e misurato. La sua personalità marcatamente introversa, da sempre le impediva l'abbandono a qualunque forma di piacere come un abbraccio, una carezza, un bacio, una parola di conforto o di addio o di gettarsi, in questo caso, tra le braccia anonime di un ballo tra la folla. Si sentiva continuamente osservata anche nei luoghi deserti. In lei, la felicità aveva le sembianze di miraggi così follemente vacui da sconfinare oltre gli orizzonti di una paralizzante distesa di timidezza mobile in cui finiva sempre per impantanarcisi fino al collo.
    
    Malgrado il clima festoso, la musica, gli schiamazzi, le risa e l’aria imbrattata di miscugli profumatamente nobili e acqua di colonia proletaria, il suo carattere introverso la fece naufragare assorta nell’oceano placido dei suoi pensieri, lasciandole assumere le sembianze di un essere così distaccato dal contesto, che a guardarla si avrebbe avuta la sensazione netta di scorgere un clown tra le prefiche “chiangimorti” di una funzione funebre.
    
    Il suo istinto primitivo approfittò allora dell'assenza della ragione per afferrarle le redini del corpo affinché assumesse una posa più rilassata. Sovrappensiero, si inarcò leggermente accomodando i gomiti sulla ringhiera in ferro battuto, la cui trama stretta di decorazioni l'aveva colpita fin dal primo istante in cui mise piede in piazza: lo stile liberty le ricordava molto quella ...
    ... in casa della nonna paterna. Da piccola fino ai diciannove anni era infatti solita trascorrere il periodo della vendemmia nella magione storica di famiglia e amava affacciarsi dal poggiolo per contemplarne l'enorme terreno antistante coltivato a vite quando baciato dalle tonalità calde dei tramonti autunnali. Non di rado le capitava che nell'atto di protendersi verso il vigneto, per meglio scorgere i grappoli d'uva matura tra il fogliame ancora verde, le passasse alle spalle suo cugino che puntualmente le accarezzava il culo. Le piaceva segretamente quella sfrontatezza che rompeva il muro delle regole morali. Di quel fustacchione moro dagli occhi chiari, sfacciato e sempre abbronzato, dalla barba incolta, ma non così folta da nasconderne i delicati lineamenti, se ne era irrimediabilmente infatuata. Per lungo tempo e fino a quando il giovanotto non venne traferito nella City londinese per occupare una posizione di rilievo di un importante istituto finanziario, fu di lui l'immagine impressa nei suoi pensieri che l'accompagnavano nei momenti di intimo erotismo. E durante le lotte scherzose tra i due, lei amava affondare le mani nei capelli di lui perennemente spettinato in uno stile tra il mosso e l’arruffato che gli donava un aspetto sornione, dolce, di uomo appena sveglio dopo un lungo riposo. In quei momenti di lotta gioiosa si toccavano e ne erano perfettamente coscienti; si esploravano ed entrambi ne uscivano vittoriosamente eccitati; si cercavano e si premevano l'uno ...
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