L'estate di Anna
Data: 28/10/2020,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Eleonora, Fonte: EroticiRacconti
... fatti più lucidi. Teneva sempre le gambe piegate ed io facevo fatica a non guardarla proprio lì. “Devi mettere un dito proprio in mezzo, quello che preferisci… io uso l’indice o il medio…e premere sulle mutandine, proprio dove hai la fessura…” La voce le si era fatta leggermente più roca e bassa e la mano destra si era spostata tra le cosce. “Vedi?...devi fare così…” chiuse gli occhi. Guardai tra le sue gambe. Il polpastrello del dito medio si era appoggiato alla fica, al di sopra delle mutandine. Iniziò a spingerlo verso l’interno e, nel frattempo, lo muoveva lentamente su e giù, percorrendo la fessura dal basso verso l’alto. L’effetto di quel movimento ripetuto fu che il tessuto leggero finì per infilarsi tra le labbra, per l’intera lunghezza, e ora la forma della sua fica era perfettamente intuibile al di sotto della stoffa. Avrei imparato, molti anni più tardi, che quell’effetto aveva anche un nome presso gli anglosassoni: “camel toe”, zoccolo di cammello, quando la vulva è perfettamente delineata, pur non essendo nuda, grazie ad un indumento molto molto aderente. Mi ci sarei masturbata molte volte, davanti allo specchio, osservando la mia, stretta all’inverosimile grazie a diversi tipi di mutandine e leggings sottomisura…. Anna mi osservava in silenzio, con uno sguardo torbido, e intanto continuava la sua lenta corsa su è giù lungo la fessura. Non so se fu per colpa della stimolazione interrotta sotto la doccia, ma quella vista mi turbava. “Poi vai sul bottoncino…e fai ...
... dei piccoli movimenti circolari…” aggiunse sempre più rossa in viso. Vidi la punta del dito di Anna fermarsi nella zona in alto, alla commensura delle sue labbra, ed iniziare il movimento rotatorio che conoscevo molto bene. Era evidente che le piaceva e, forse, le piaceva anche quella situazione di esibizione, di complicità. Ma piaceva anche a me. Sapevo benissimo quello che stava provando e, di riflesso, sentii che iniziavo a bagnarmi molto, anche senza alcun tocco. Anna continuava il suo lavoro sul grilletto, con gli occhi socchiusi, la bocca semi aperta, e potei vedere il suo piacere prendere la forma di una macchia umida che si stava allargando poco più sotto, sulle mutandine, là dove doveva trovarsi l’imboccatura della vagina. Credo che anche il mio volto, a quel punto, prese ad andare visibilmente a fuoco. “….prova anche tu…” fece Anna con un filo di voce roca. Ero combattuta tra la vergogna e il desiderio. Poi mi dissi che, in fondo, non c’era nulla di male, che eravamo due amiche e che era una cosa naturale, che nessuno poteva vederci. E poi c’era questa nuova voglia, sinuosa, che si era aggiunta a quella insoddisfatta che mi portavo ancora addosso. Distesa sulla sdraio, davanti a lei, allargai un po’ le gambe e infilai una mano sotto al vestitino per raggiungere la mia bella patatina morbida. Era soffice e calda, e reclamava prepotentemente le mie attenzioni. Non mi ero offerta agli occhi di Anna così come lei stava facendo con me, ma il movimento del mio polso, pur ...