L'estate di Anna
Data: 28/10/2020,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Eleonora, Fonte: EroticiRacconti
... rami centenari della quercia, con le sue grandi e ombrose fronde. Lo riabbassai e vidi Anna seduta sul gradone, davanti a me, la schiena appoggiata al muro e le gambe piegate contro il petto. In quella posizione il vestito era risalito e potevo vedere le sue mutandine, di un allegro color giallo limone. “Allora…ti piace qui?” mi chiese sorridendo. “Si, è un posto tranquillo e poi la sdraio è comoda…” risposi. Non sapevo cosa aggiungere così mi ricordai del giorno prima. “Ma cosa volevi chiedermi ieri?”. “Ah…si….” seguì un lungo silenzio in un mare di cicale. “ Volevo chiederti….” esitò ancora guardandomi negli occhi. “ Volevo dirti….tu lo sai cos’è un ditale?” fece, con un sorrisetto imbarazzato. “Ma certo che lo so!” scoppiai a ridere “E’ quella cosa che usano le sarte per cucire…ma perché me lo chiedi?” ero davvero divertita e stupita allo stesso tempo. “ Ma nooo…insomma come lo chiamate voi?...il ditale, insomma…. il ditalino?” e arrossì vistosamente. Anna mi aveva preso talmente in contropiede che la parola “ditale” non mi aveva suscitato davvero nulla. E poi io avevo sempre pensato a quella cosa come “ditalino”, non come “ditale” e, comunque, l’argomento era sempre stato un mio fatto molto privato, un pensiero solo mio, come poche ore prima nella doccia e pochi minuti prima, per un istante, lungo il sentiero. Non ero preparata ad affrontare così direttamente l’argomento con qualcuno! Così negai. “Veramente…no…cioè si, so cos’è…ma non credo di aver mai…” “Ma dai!.....non ...
... ci credo!” “No, davvero, io quelle cose….e poi sono più piccola di te!” “Ah ah! questa è bella, ieri mi hai detto che hai solo un anno meno di me!” “E allora?” feci indispettita. “Allora non mi dire che non ti sei mai toccata, che non ti fai i ditalini!” Non sapevo più cosa replicare, se scappare via, offesa dal fatto che Anna metteva in dubbio le mie affermazioni, o scandalizzarmi per i suoi argomenti “sporchi” che io, da brava ragazza, non potevo conoscere. Anna mi scrutò con un mezzo sorriso. Stava decidendo se arrabbiarsi con me, perché le mentivo e rifiutavo la sua complicità, oppure credere che la ragazzina che aveva davanti era realmente ignara del piacere che poteva trarre dal proprio corpo. Decise che, nel dubbio, poteva provare ad istruirmi, in fondo era lei quella più grande. “Se non hai mai provato dovresti farlo, Ele….è bellissimo!” chiuse gli occhi e chinò la testa all’indietro, appoggiandola al muro, come se stesse rivivendo una sorta di fantastico ricordo. “Quando sentirai che la tua …come la chiamate voi?” e si indicò col dito in mezzo alle gambe. “Patatina…” dissi pudica. “Ecco, quando sentirai che la tua…patatina…pulsa, insomma si fa…sentire…prova ad accarezzarla dolcemente con una mano…” “Vabbé, quello penso che lo abbiano fatto tutte!” replicai piccata, mica volevo proprio passare per una che manco sapeva come era fatto il suo corpo! “Bene, allora quello che ti manca, forse, è come…andare avanti…” Anna era sempre più rossa in viso e gli occhi le si erano ...