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Elena
Data: 28/10/2020, Categorie: Tradimenti Autore: brikola, Fonte: Annunci69
... il treno attraversò uno scambio ed ebbe uno scarto piuttosto deciso tanto che il mio vicino perse leggermente l'equilibrio e stava per cadermi in braccio, ma riuscì ad evitare la caduta aggrappandosi ad un sedile. Il movimento brusco lo portò però a sbattermi violentemente il suo basso ventre sulla faccia: avvertii nettamente il suo membro attraverso i pantaloni che andò a poggiare per una frazione di secondo sulla mia guancia e questo mi fece trasalire, anche perché non si poteva dire che fosse proprio “a riposo”. Guardai in alto verso di lui e quasi non sentii le parole di scusa che l'uomo stava biascicando con un leggero rossore in volto. Mormorai qualche frase di circostanza dicendo che era il minimo che potesse capitare viste le condizioni del treno, ma continuavo a pensare a quel contatto e avrei desiderato che ci fosse un altro scambio per riprovare la sensazione. Stavo cominciando ad eccitarmi e persi decisamente il controllo quando vidi un inequivocabile rigonfiamento nei pantaloni dell'uomo, che aveva interrotto la sua litigata e che mi pareva non riuscisse a staccare gli occhi dalla mia bocca o dalla mia scollatura. Sembrava imbarazzatissimo e provava a nascondere la sua erezione in modi decisamente improbabili viste le condizioni del treno. Il mio ragazzo avrebbe pagato qualsiasi cifra pur di farsi fare un pompino da me e io avevo sempre rifiutato scandalizzata. Oltre ad una questione di pudore (o presunto tale), mi bloccava anche il fatto che me lo ...
... chiedeva quasi sempre per provocargli un’erezione, presentandomi quindi il suo membro penzolante e, non so perché ma, pur non avendo ancora mai provato, ero fortemente convinta che “Non esiste sensazione peggiore al mondo di avere in bocca un uccello moscio”. Invece, ora, per quello sconosciuto sarei stata persino disposta a farmi sbattere dentro il bagno del treno e non riuscivo a nascondere i miei sguardi di sottecchi verso quel rigonfiamento. Cercavo disperatamente un altro contatto e quindi lasciavo che la mia testa ciondolasse un po', cullata dal movimento del treno, a tratti accentuandolo leggermente per cercare di avvicinarmi all'oggetto del mio desiderio. Alla fine ce la feci e toccai delicatamente con l'orecchio il pene durissimo del mio uomo che provava a ritrarsi sempre più imbarazzato ma allo stesso modo evidentemente eccitato. Mi accorsi di essere fradicia, ma mi accorsi pure che ero arrivata alla mia fermata quindi cercai di ricompormi per quanto possibile e mi alzai per andare verso le porte del treno. A questo punto sorpresi me stessa, perché nell'alzarmi mi comportai come il peggiore dei molestatori metropolitani non riuscendo a trattenere la mia mano che andò a poggiarsi decisa ma di nascosto sui pantaloni del mio sconosciuto. Non so nemmeno come mi uscì la battuta che gli sussurrai sottovoce: "Lo sa che quello che le sta succedendo là sotto sarebbe illegale in uno stato come l'Indiana?" e svicolai lesta fuori dal treno rossa dalla vergogna e ...