1. La giapponesina iv


    Data: 29/10/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987, Fonte: Annunci69

    ... morsa.
    
    Alla fine mi sfuggirono di mano a causa del suo agitarsi forsennato e dello spruzzo che mi colpì la mano facendomi scivolare via la fichetta pulsante.
    
    Era uno spettacolo incredibile e il mio cazzone era duro un’altra volta!!
    
    Lo rinfoderai rivestendomi, sapendo che nel giro di un’oretta avrei avuto modo di usarlo nuovamente e la aiutai a rivestirsi mentre ancora aveva degli scatti improvvisi a causa dell’orgasmo non placato completamente.
    
    Quando capì che le mutande le tenevo io, iniziò quasi a tremare dalla paura, allora, la presi tra le braccia e la baciai teneramente, per lo meno all’inizio, ma poi sentendo quella linguettina rispondere al mio bacio diventai molto più impetuoso.
    
    Mi fermai un attimo e le dissi:
    
    “ora ci scambiamo i numeri telefonici, se deciderai di non continuare il nostro gioco me lo scrivi, lo capirò, ma in quel caso il gioco finirà del tutto: il mio uccellone non lo vedrai mai più”
    
    Mi guardava come una bimba a cui avevano strappato di mano il giocattolo preferito, ma non disse niente.
    
    Ci scambiammo i numeri, la baciai di nuovo (mi piaceva troppo sentirla abbandonarsi mentre mi puntava quei chiodi sul petto) e mentre andava le dissi:
    
    “il pomello lo puoi, anzi lo devi, togliere, solo un attimo per riempirti il culetto di crema, perché ti voglio ben lubrificata…..non si sa mai…..”
    
    Lo sguardo che mi lanciò avrebbe intenerito un cuore di pietra, ma ormai avevo capito che era pronta a fare qualsiasi cosa e che, oltretutto, ...
    ... ne avrebbe goduto in maniera incommensurabile.
    
    Era mezzogiorno, avevo ancora un’ora ancora e la utilizzai nel modo migliore.
    
    Approfittando della mattinata veramente morta (e meno male!!!) iniziai a girellare per trovare qualcosa che facesse al caso mio….finalmente la trovai: era un ombrello con il manico molto grande, ergonomico, fatto praticamente come se fossero quattro palle sovrapposte.
    
    Lo segai, era lungo quasi una quindicina di centimetri, poi cercai qualcosa da avvitarci alla base per poterglielo lasciare nel culetto senza che però finisse dentro completamente.
    
    Era difficilissimo lavorare con quella mazza di pietra che mi spingeva nei pantaloni alla sola idea di quello che avevo in mente.
    
    Sarebbe bastato un po’ di legno sottile tagliato in maniera circolare come la base del pomello, ma ormai, la sua perversione mi aveva contagiato e ideai una cosa molto più interessante.
    
    Tagliai una listella di legno larga 2 cm e spessa 1, da un tagliere rotondo in modo che invece di essere dritta fosse incurvata.
    
    Volevo che quando avesse infilato il manico nel sederino, la parte della listella le poggiasse sul davanti della fica premendo sul bottoncino.
    
    Ora ero soddisfatto, anzi no…(aveva veramente tirato fuori una parte di me che ignoravo completamente; presi una striscia di velcro e la incollai sulla listellina di legno….chissà come gli avrebbe grattato le labbra e il bottoncino.
    
    Suonai il campanello con una bottiglia in mano e il borsello a tracolla che ...