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La giapponesina iv
Data: 29/10/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987, Fonte: Annunci69
... serviva per tenere l’oggetto e, messo strategicamente davanti, a coprire l’uccello che non ne voleva sapere di stare a cuccia. Mi accolsero entrambi, lui con un grembiule segno evidente che si stava occupando personalmente della pastasciutta (perfetto per i miei scopi) e lei con lo stesso vestitino di prima ed il viso stravolto (ed io ne conoscevo il motivo). “Akemi portalo in sala e fallo accomodare intanto che io finisco di preparare….va bene un’aglio e olio e peperoncino?” “certo benissimo grazie, ho portato un vinellino se vi va….” “si buonissimo! tra 10 minuti si mangia, vada pure di la con Akemi” Appena fu di spalle ancora vicinissimo a noi allungai la mano per controllare la mia schiavetta. Le poggiai la mano sotto il vestito e in un attimo ebbi conferma di tre cose: le mutande non le aveva, il pomello era al suo posto e la fica era un lago di umori. Brava bimba le dissi stringendole il clitoride tra le labbra con forza. “oooohhhhh piano la prego….” Il sospiro fu flebile ma non era riuscita a trattenerlo e il bacino iniziava già ad agitarsi pronta all’orgasmo. “non puoi venire se non ti do il permesso” dissi senza mollare la presa sul suo bottoncino, volevo scoprire prima che arrivasse il marito, quanto fosse in grado di resistere senza venire. Lei iniziò una danza assurda scuotendo quel sederino da favola ma non venne, anche se dal viso si capì lo sforzo pazzesco che fece. Soddisfatto per la sua resistenza mollai la presa ...
... vedendola subito rilassarsi ma le agguantai le tettone attirandola a me e baciandola voracemente. Lei rispondeva al mio bacio abbandonandosi a corpo morto su di me nonostante il terrore l’attanagliasse sicuramente per la presenza del marito. “Akemi!!!” “Scusa vado…” E portò via quel corpicino meraviglioso camminando a gambe strette un po’ per abitudine credo ma anche perché tra il pomellino nel culo e le mie mani doveva essere eccitata in maniera incredibile. Tornò con il vino aperto e lo poggiò sul tavolo dandomi le spalle. La bloccai in quella posizione e tirando fuori la mia verga impazzita gliela puntai tra le labbra cercando di entrare. Per quanto fosse fracida di umori non ci riuscivo, allora le tolsi il pomello e come d’incanto le scivolai dentro fino a sentire quel culo da favola poggiarmi sui fianchi, le detti una decina di colpi e poi lo tolsi al colmo dell’eccitazione. Le rimisi il pomello nel culetto che lo accolse con una facilità incredibile e poi: “ho il cazzo pieno dei tuoi succhi, dagli una ripulita veloce forza” Lei non aveva aperto bocca durante il trattamento anche se dal suo respiro avevo capito che stava impazzendo di paura e di piacere e alla stessa maniera obbedì. Si sedette sulla seggiola in modo da essere pronta a dissimulare nel caso il cornutone fosse arrivato e me lo prese in bocca in maniera così adorante che dovetti mordermi le labbra a sangue per non venire. Il rumore dei suoi passi mi fece sedere immediatamente ...