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Buco rovente
Data: 29/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FringuellinoCaldo
Un altro ricordo di gioventù legato alla stagione in corso, nitido e preciso. E’ sempre la stessa storia, un Maschio vuole Polly, se la prende e se la scopa. Una bella giornata di inizio autunno, sembra estate, sto seduto, tranquillo, sopra la panchina che si trova in fondo alla strada dove abito, è un bel posto fresco e rilassante, fra gli alberi, piuttosto defilato. Mi piace stare lì, a leggere e pensare. Spesso, quando vado in giro da solo (anche non da solo, dipende da chi è con me), quelli che mi conoscono “in quel senso” mi rimorchiano, io vado con loro (non sto a ripetervi che allora non mi tiravo mai indietro) e faccio tutto quello che vogliono, ma quando sono lì accade raramente, non mi vedono. Sfoglio una rivista, assorto nei miei pensieri, sono anche piuttosto provato, reduce da una delle famose “Feste” nel casolare, ho il culo viola, che mi brucia, spanato e slabbrato come una vecchia ciabatta, la mandibola indolenzita. Un bel numero di Maschi si sono divertiti con me, R. e Virna in tutti modi possibili, solo che i miei amichetti ad un certo punto hanno detto basta, io, come al solito, sono arrivato fino in fondo. Un mare di sborra e quelli più porci hanno anche pisciato, dove hanno voluto. L’orina sta andando particolarmente di moda, non sono così sofisticati da chiamarlo “pissing” o “pioggia dorata”, ma queste sono effettivamente grandi pisciate. Comunque, principalmente mi hanno spaccato il culo, mezzi ubriachi me lo hanno sbattuto ...
... tutti dentro, anche più volte, eccitati proprio dal farmi male ed adesso è di brace, un pizzicore continuo. Tutto questo perché sono in quella fase di particolare sensibilità “anale” di cui vi ho già parlato, ci vuole molto poco per farmi dolere lo sfintere. Anche per questo motivo penso che non mi muoverò, che starò lontano dal centro, dall’oratorio e zone limitrofe, sperando che nessuno mi venga a cercare a casa. M. non è in paese e T. è da un po’ che non si fa vivo. Sono lì da un po’, penso che sia ora di rientrare, però, appena mi avvio, passa un’auto, mi supera e si ferma qualche metro più avanti, ad aspettarmi. La riconosco, è quella di P., una bella decappottabile tedesca. Lui vive in città e viene in estate, i genitori sono originari del paese dove è piuttosto famoso, pieno di soldi e di figa, sempre elegante. Lo conosco appena, è più grande, non frequenta i posti dove vado, però è amico di M. e di altri Maschi, che nel corso delle loro mangiate e bevute gli hanno detto il vero motivo per cui vengo chiamato Polly. Con me non si è mai fatto vivo in quel senso, ma, nonostante sia un grande scopatore eterosessuale, so che si è ripassato, assieme ad altri, la troietta che è venuta da fuori, il tipo carino, effemminato, abilissimo con la bocca, per intendersi quello che mi ha affinato la tecnica del pompino, di cui accenno nel racconto “LA FESTA DEL CULO”. Dopo una cena fra amici l’hanno caricato in macchina e se lo sono fatto in quattro, giusto per ...