1. Buco rovente


    Data: 29/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FringuellinoCaldo

    ... invita a sdraiarmi accanto a lui, ci mettiamo a parlare, vuole saper ancora di me, delle mie sensazioni, di cosa provo quando vengo “presa” (usa proprio questa parola), gli racconto tutto,.
    
    Parliamo sottovoce, l’atmosfera si riscalda ancora, le mie parole lo eccitano, soprattutto quando parlo delle penetrazioni in serie e poi di come “lesbichiamo” io, R. e Virna.
    
    Mi accarezza i capezzoli, li bacia, mi afferra la mano e me la mette sul suo cazzo, che sta diventando di nuovo duro.
    
    Lo masturbo, poi mi sposto per riprenderglielo in bocca, lui mi ferma, stavolta vuole scoparmi.
    
    “Lo voglio assaggiare anch’io il tuo culetto, a quanto dicono è profondo ed accogliente… caldo…”.
    
    Vinto chino la testa sul letto, sulle ginocchia, il culo su, a disposizione.
    
    “Però fai piano P., dolce… hai visto com’è… mi brucia…” mentre mi metto giù lo supplico in questo modo.
    
    “Si, si… faccio piano… aspetta, guardo se c’è qualcosa…”.
    
    Per un attimo resto lì da solo, in quella posizione.
    
    Ora è dietro di me, mi bacia le chiappe poi fa colare del liquido nel solco:
    
    Mi informa: “Tranquillo Pollly, è olio di vaselina, l’ho preso in cucina… ci sigillano il vino ma va bene anche per questo”.
    
    Mi struscia la cappella fra le natiche, per ungerla, quando è sul buco rovente spinge leggermente, si fa largo, entra lentamente, effettivamente fa male, ma non molto, l’olio fa la sua parte, è piacevole, gocciolo dal cazzo.
    
    Non c’è niente da fare, io “devo” prenderlo nel culo.
    
    E’ tutto ...
    ... dentro, aumenta appena il ritmo delle spinte, ma sempre delicatamente, senza esagerare.
    
    Mugoliamo entrambi di piacere.
    
    Adesso sono io che faccio avanti ed indietro, a ritmo con i suoi movimenti.
    
    Queste sono delle belle scopate, un cazzo solo, non c’è il bailamme delle feste, delle orge di gruppo.
    
    Una cosa intima, proprio da femmina, mi capita raramente, mi coprono sempre con forza, come una cagna.
    
    Se la prende comoda, si vede che è uno esperto, che viene quando vuole.
    
    Mi giro sulla schiena e tiro su le gambe, ora mi prende così, guardandomi in faccia, è ancora meglio.
    
    Ormai è bello anche il dolore al culo, superato dal piacere che provo.
    
    Gli bacio il petto che ho proprio davanti alla faccia, ci passo la lingua.
    
    Le goccioline che mi escono dal pisellino sono più copiose, sto venendo, mi lamento per l’orgasmo, lento e lungo.
    
    Nel deliquio l’ho afferrato per le natiche e seguo le sue pompate, lo tiro verso di me quasi lo volessi ancora più dentro.
    
    “Ahh… ci sai fare Polly… sei proprio brava…” mi dice lui.
    
    Ha ancora gli occhi chiusi, forse mi immagina femmina.
    
    Va vanti ancora, adesso con colpi abbastanza forti, ce l’ho steso addosso, la faccia nell’incavo del collo.
    
    Deglutisce ed ansima, siamo a appiccicati assieme, muove il bacino sempre più velocemente, poi viene ancora, con un urlo liberatorio: “Pollyyyyyyyyy!”, avverto di nuovo gli spasmi ed i zampilli di sborra, non in bocca ma nell’intestino.
    
    Proprio come piace a me.
    
    Adesso ha ...