1. Bastinado


    Data: 30/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: babbacombe_lee

    Erano arrivati insieme, lei ed i motociclisti.Elisa, mentre parcheggiava la macchina davanti al bar della stazione di servizio, aveva sentito il rombo delle moto.Era un rumore forte e basso di tonalità, tipico di quelle moto americane di cui non ricordava il nome � beh, lei di moto non ne capiva nulla, ma era molto diverso rispetto alle motonormali.Saranno stati una quindicina, abbigliati in maniera vistosa, con giubbotti di pelle pieni di borchie, ma lei non li aveva degnati di uno sguardo, mentre entrava nel bar.Si era diretta subito al bagno mentre loro, alle sue spalle, sciamavano rumorosamente nel locale, dirigendosi verso il bancone.Quando era tornata dal bagno il suo sguardo si era incrociato per un attimo con quello di uno di loro.Era grasso e pelato e come i suoi occhi si soffermarono sulle sue gambe lunghe, fasciate da un collant scuro, Elisa ebbe la sensazione che oltre a guardarla, l�uomo le accarezzasse la pelle attraverso la stoffa sottile delle calze.Fu solo un attimo, poi lei distolse lo sguardo e si diresse verso il bancone, per prendere un caffè.Quando uscì dal bar il motociclista ciccione le riservò un ultimo sguardo che lei ignorò sdegnosamente.Fu nel parcheggio che accadde l�imprevisto.Elisa stava cercando le chiavi dell�auto nella borsetta, quando i motociclisti ripartirono.Fu assordata e distratta dal rombo di tanto motori che si avviavano contemporaneamente e non si accorse subito che si erano fermati proprio intorno a lei.Fu questione di un attimo: ...
    ... qualcuno (il ciccione?) la sollevò di peso e la ficcò dentro un sidecar.Elisa gridò sorpresa ma la sua voce fu soverchiata dal rombo dei motori.Qualcuno le legò le braccia dietro la schiena, qualcun altro le calò in testa un casco, mente un altro ancora le metteva in grembo la borsetta.Un minuto dopo Elisa viaggiava in mezzo al gruppo dei motociclisti, sorpresa e spaventata per quella che si prefigurava come una brutta avventura.Il viaggio fu breve, solo pochi minuti.Il gruppo lasciò la statale e prese un vialetto in mezzo ai boschi.La stradina terminava in un ampio parcheggio, deserto, data l�ora e la stagione, in prossimità di un bosco fitto, in mezzo al quale si vedevano dei tavoli di legno.Elisa ricordò che ci era stata, anni prima, in estate, a fare qualche picnic con gli amici.I motori si spensero uno ad uno.La sollevarono di peso, prendendola da dietro, sotto le ascelle, e la misero giù.Il ciccione era di fronte a lei, le sfilò il casco ed i capelli scuri e mossi le caddero sulle spalle.�Ciao, bella signora.�Elisa rabbrividì, non tanto per il freddo, ma perché il tono della voce dell�uomo non prometteva nulla di buono.Si tolse un guanto di pelle nera e le passò l�indice sulle labbra.�Il mio uccello non vede l�ora di essere succhiato dalla tua boccuccia.�Lei fece un passo indietro, o meglio, ci provò, ma quello che l�aveva tirata fuori dal sidecar la bloccò.Il no che le uscì dalle labbra, fu così forte e prolungato che ebbe l�impressione di sentirne l�eco rimbalzare tra ...
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