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La sottomissione di Chiara - 4
Data: 04/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: elegant_master@protonmail.com
CAPITOLO 4: Il giaguaro La mattina del giorno dopo, Carlo e Chiara si svegliarono tardi, come sempre accadeva durante i loro incontri. A Carlo piaceva svegliarsi col pene nella bocca di Chiara. Questa doveva quindi svegliarsi prima di lui e prendere il suo cazzo fra le sue labbra mentre lui dormiva. C’erano volute diverse settimane e diverse sculacciate o frustate perché lei imparasse a muoversi con la delicatezza necessaria per non svegliarlo prima che il suo cazzo fosse al caldo nella sua bocca. Quella mattina fece questa operazione in modo talmente delicato che Carlo non si svegliò per parecchi minuti. Quando si svegliò, era estremamente riposato. Scese dal letto. Chiara sapeva che doveva mettersi in ginocchio con le mani dietro la schiena e aprire la bocca: la prima cosa che Carlo faceva la mattina era usare quesst'ultima per urinare. Chiara aveva cominciato ad amare questo momento. Nel bere l’urina di Carlo non ci vedeva più nulla di sporco. Per lei era diventato un gesto di intimità, oltre che di sottomissione. “Cosa devo indossare questa mattina Signore?” Chiese Chiara dopo aver finito di deglutire. Carlo la guardò in silenzio. Adorava ascoltare la sua voce: era dolce e perversa allo stesso tempo; fresca e insieme sensuale. E adorava guardarla. Dimostrava ancora meno dei suoi ventiquattro anni. Trovava il suo fisico al di là della perfezione: le sue gambe longilinee, asciutte e toniche, affusolate e con le caviglie fini; le sue ginocchia arrossate per la posizione che ...
... doveva spesso tenere; il suo culetto piccolo, perfettamente rotondo e all’insù; le sue tette sode e dalla forma collinare, con i capezzoli chiarissimi e delicati che seguivano la sagoma del seno e che quando erano turgidi si gonfiavano di piacere; il ventre piatto e asciutto; la figa rosa e delicata con la sottile peluria bionda. Poteva guardarla per ore, e A Chiara piaceva sentire il suo sguardo su di sé. La biancheria intima e l’abbigliamento che lui ogni giorno sceglieva per lei durante le loro sessioni aveva la funzione di esaltare la bellezza e sensualità del suo corpo. “Oggi scegli tu. Andiamo alla spiaggia”. Chiara fu sorpresa. La villa aveva una caletta privata di scogli di granito. Era la prima volta che andavano alla spiaggia. Era una giornata settimanale di primavera. Sulla spiaggia c’erano poche persone. Camminavano sulla battigia a piedi nudi e parlavano. Carlo indossava dei jeans e una delle sue camicie bianche botton-down di cotone. Chiara andava pazza per quelle camicie: ne apprezzava il tessuto e il taglio. Carlo le indossava spesso e Chiara aveva scelto di indossarne una sopra il suo elegante e classico bikini a sottili righe orizzontali di tutti i colori. Naturalmente la camicia le stava grande, ma era quello lo scopo. Avere addosso una camicia di Carlo le faceva sentire di appartenergli ancora di più. Passarono davanti a un chiosco di legno dipinto di bianco, che stranamente era aperto. “Vuoi qualcosa da bere?” “Dell’acqua Signore, grazie” A Chiara piaceva ...