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La sottomissione di Chiara - 4
Data: 04/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: elegant_master@protonmail.com
... all’eccitazione, si stava spogliando velocemente senza distogliere gli occhi dal corpo di Chiara in piedi davanti a lui. “Schiena a terra, troia!” disse Luigi. Chiara guardò Carlo che era sempre più teso. “Stai attento” disse Carlo. Sembrava sul punto di scoppiare. Ma Luigi era talmente eccitato che non sentì nulla. Chiara eseguì titubante e si distese sul pavimento. Luigi si avventò su Chiara prendendola per il collo e schiaffeggiandole il viso: “Apri le gambe, puttana!” A quel punto Carlo gli si avventò contro con una velocità e una violenza tali che Luigi fu sbattuto al muro diversi metri dietro di lui. C’era qualcosa di bestiale e allo stesso tempo di freddamente calcolato nei movimenti di Carlo: gli si scaraventò addosso con la forza di un orso e l’agilità di un giaguaro, ma nei suoi movimenti c’era una precisione quasi militare. Teneva Luigi immobilizzato con una sola mano contro il muro, premendo su due punti nevralgici al lato del collo. Era una furia. Lo guardava in silenzio. Sembrava che stesse facendo uno sforzo sovrumano per controllare la sua ira. Per non massacrarlo. “Ti ho dato forse permesso di picchiarla, stronzo?” Cristina era terrorizzata. Emise un grido spontaneo. Chiara era stranamente calma. Era tesa prima, quando sentiva la tensione di Carlo accumularsi. Ma adesso che quella tensione veniva rilasciata la sua angoscia era finita. Sapeva che Carlo aveva di nuovo la situazione sotto controllo. Si fidava ciecamente di lui. Luigi riusciva a stento a ...
... parlare: “Pensavo che…” Carlo strinse ulteriormente la presa. “Ti ho dato forse il permesso di toccarla?” ripeté con calma furiosa. “N… no…” disse Luigi con un filo di voce “sc…. susami” “Non è a me che devi chiedere scusa, cane”. “Scusa Chiara…” disse con una voce sempre più fioca, meccanicamente. Carlo lo rilasciò. Tenendolo con una mano per il collo, lo accompagnò alla porta. “Vieni” disse a Cristina. Questa prese in fretta i vestiti di Luigi e li seguì. “Fuori dai piedi” gli disse sbattendolo nudo fuori dal portone. “Mi dispiace” disse Cristina con una voce bassa. “Non è colpa tua. Ti consiglio di scegliere meglio le persone con cui esci. Sei in gamba e carina. Non hai bisogno di uscire con un verme”. Cristina guardò Luigi che si stava infilando i pantaloni, sconvolto. Poi riguardò Carlo per un istante senza dire nulla, imbarazzata. Quando l’automobile uscì da cancello, Carlo ritornò in casa. Era furioso. Vide Chiara in piedi, nuda, stupenda. La sua pelle era talmente chiara e delicata che l’arrossamento della guancia e del collo era fortissimo. Le si avvicinò. “Scusami Chiara” disse ritrovando la calma, con tono grave. Chiara era sorpresa. Carlo non aveva nulla di cui scusarsi. Non solo perché non era colpa sua, ma perché lui era il suo Padrone. Vederlo turbato l’addolorava. Si inginocchiò. “Signore, quegli schiaffi non mi hanno fatto male. Mi fa male vederla turbato. Se lei avesse avuto piacere dal vedermi schiaffeggiata, quegli schiaffi mi avrebbero dato piacere. Mi hanno ...