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Jesolo - giovedì
Data: 06/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey
Il mattino dopo Paola si alzò e, immaginando cosa l'avrebbe attesa per la giornata, si stupì nel vedere i tre uomini fare colazione in abiti civili: maglietta e pantaloncini. A lei non era concesso farsi vedere vestita, ma almeno ebbe la possibilità di fare colazione in tranquillità, senza dover sottostare ad amplessi contro natura. Essendo il terzo giorno, era pressoché certo che il terzo pertugio, sinora inviolato da oltre quarantotto ore, avrebbe dovuto capitolare di fronte agli assalti dei tre energumeni. Non accade nulla fino a quando non raggiunsero la spiaggia. Come al solito fu legata al lettino di Marco e rimase in attesa degli eventi. Gli uomini sembravano quasi titubanti a dominarla. Forse gli eccessi dei giorni precedenti li avevano tranquillizzati. Verso le undici, rimase sola: i tre amici si lanciarono di corsa nell'Adriatico e fecero il bagno. Tornarono mezz'ora dopo e, mentre Yuri e Mike si avvicinarono a lei e la liberarono dal guinzaglio che la teneva legata al lettino, Marco si diresse verso la capanna degli attrezzi. La donna fu fatta inginocchiare sotto la solita trave, direttamente sulla sabbia che stava diventando calda. La schiena volgeva verso il mare e ebbe modo di vedere che Marco stava svolgendo una canna per irrigare il giardino. Portò il tubo fino al patibolo e reggeva in mano un tubetto non identificato. Paola immaginò che volesse lavarla con l'acqua fredda, per farle rizzare i capezzoli. Yuri la costrinse a mettersi a quattro zampe e la donna ...
... pensò che forse avrebbero voluto spalmarla di sapone e schizzarla d'acqua come fosse una macchina nell'autolavaggio. Marco si posizionò dietro di lei e sentì il classico rumore di gel che usciva da un tubetto. I risolini dei tre uomini le fecero capire cosa sarebbe successo. Marco umettò il suo ano con del gel lubrificante e il beccuccio della canna entrò nel suo retto. Le pareti dure e zigrinate scivolarono dentro provocandole dolore. Ma il peggio doveva ancora venire. Marco aprì l'acqua che, essendo rimasta al sole, era calda e la fece gridare. Ben presto provò un'intollerabile sensazione di gonfiore e pronunciò la parola di avvertimento. - Giallo! - Ok. Mi fermo - promise l'uomo, che, ruotando il beccuccio, chiuse l'acqua - ora puoi svuotarti, schiava! Paola si vergognò moltissimo quando espulse sonoramente l'acqua che le aveva riempito l'intestino mista alle feci. Gli uomini applaudirono divertiti e proposero un altro giro. Marco le infilò nuovamente il beccuccio e aprì l'acqua che però ora era fresca. Tentò di resistere più di prima, ma la sensazione di scoppiare era insopportabile. - Giallo! - gridò con più forza. Ancora una volta, il suo padrone chiuse lentamente l'acqua e sfilò la canna dal suo culo. Un potente getto di acqua leggermente sporca fu espulso e bagnò la sabbia posta a quasi 2 metri dal corpo della schiava. - Dai che la puliamo per bene! - fu l'esortazione di Mike - e poi ci divertiremo alla grande! La canna entrò per la terza volta nel culo di Paola e lo ...