07. luca – non vedo ma (lo) sento
Data: 11/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vogliagay, Fonte: Annunci69
... fecero accomodare al tavolo, che in realtà erano due tavolini da due affiancati e ci disponemmo in modo che mia madre fosse di fronte a Gianni e io, di fianco a lei, di fronte a Gennaro. La compagnia dei due uomini era molto piacevole e Gianni, così come Gennaro del resto, mostrava un certo feeling con mia mamma.
Parlavamo del più e del meno, io raccontai quello che facevo a Milano, come mi trovavo… Gennaro era molto interessato, perché mi disse che una volta laureatosi (gli mancava solo la tesi), la sua intenzione era proprio di salire nella città lombarda per cercare lavoro. Frequentava Scienze della comunicazione e il suo sogno era diventare giornalista televisivo. Mi trovavo davvero a mio agio con lui, almeno fino a quando arrivò il cameriere a prendere le ordinazioni. Era un gran bel ragazzo, moro con la carnagione chiara, di una ventina d'anni. Quello che più mi piaceva era il suo fare molto timido, da cucciolone. Mi veniva voglia di coccolarlo. Ad ogni modo, continuavo a guardarlo, a fissarlo proprio, mentre gli altri ordinavano. Gennaro se ne accorse evidentemente e volle forse farmela pagare. Fatto sta che quando toccò a me riferire al ragazzo quello che avevo scelto, sentii un piede rovistarmi il pacco. Tanta fu la sorpresa che sobbalzai ed emisi un acuto. La cosa ovviamente sorprese Gianni e mia madre, che mi chiesero se andasse tutto bene. Risposi di sì e guardai in cagnesco Gennaro, che dal canto suo mi rivolse un sorriso divertito da quella che in quel ...
... momento era una vera e propria faccia da schiaffi. Credo che arrossii e mi precipitai in bagno. Mi sciacquai la faccia, mi risistemai e tornai al tavolo, inconsapevole che quella che mi aspettava sarebbe stata una serata da incubo. Infatti quel gesto così provocatorio andò avanti per tutta la sera, precisamente ogni qualvolta prendevo la parola. Era una vera e propria tortura. Ma ad un certo punto smisi di fare movimenti improvvisi o cambiare tono di voce, visto che ormai mi ero abituato alla cosa. Fare finta di nulla alle carezze di quel piede, però, quello era impossibile! Rimasi tutto il tempo in una sorta di fibrillazione, col cazzo costantemente in erezione. E quello che più mi faceva rabbia era l'espressione assunta per tutto il tempo da Gennaro. Tranquillissima, normale, innocente, angelica addirittura!
In un modo o nell'altro arrivammo a fine cena. Quindi mia madre mi disse: "Io vado in macchina con Gianni, tu Luca perché non vai con Gennaro? Neanche per farlo stare da solo! E poi mi è sembrato di vedere che vi troviate bene insieme!".
Prima che io potessi dire nulla, Gennaro mi anticipò: "Ma certo Pamela! Tuo figlio è davvero simpatico! Dai Luca", continuò rivolgendosi a me, "non lasciarmi da solo, vieni in macchina con me!". E mi fece l'occhiolino.
"D'accordo", feci io tranquillo, mentre nella mia testa stavo già preparandomi il discorsetto da fargli in macchina.
Ci incamminammo e io e Gennaro fummo i primi ad arrivare alla macchina. Gianni aveva parcheggiato ...