1. Confessioni di una mente perversa. -6a ed ultima parte


    Data: 26/08/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... anni, io sedici e mezzo; mi sono fatta pagare signora, anche perché normalmente sono lesbica; a proposito: mio papà è in galera, dove sta scontando una condanna per furti in appartamento; ma questo il vice commissario Lorenzi lo sa già, dato che lo arrestò lui che avevo undici anni, in piena notte…mi dica gliele ha date le diecimila lire?”
    
    “Di che cosa?”
    
    “Della foto polaroid che mi ha scattato con Carola, mentre eravamo sulla Vespa, la mia Vespa…questa qui, vede?”
    
    “Gliel’ha data lui?”
    
    “Sì, e gli ho chiesto di darle diecimila lire, che erano da parte mia…ho comprato questa foto; me la ridà…grazie.”
    
    Me la ridiede.
    
    “A me non ha dato niente. Mi ha solo detto al telefono che non c’erano abbastanza elementi per procedere nei suoi riguardi. Piuttosto, mi dica, quanto ha chiesto a mio figlio per la marchetta?”
    
    “Quarantamila! Mi ha pagato!”
    
    La signora improvvisamente allarmata, mi superò senza far ulteriore caso a me, poi andò a guardare in uno dei cassetti che sentivo estrarre nella sua camera, quella da letto, e quello che trovò quasi sicuramente non le piacque; probabilmente il vuoto. Andò di corsa a bussare alla porta del bagno. Incazzatissima.
    
    “Ehi ! Roberto ! Ci devi mettere ancora molto?! Esci o no?!”
    
    “…”
    
    “Tock, tock ! TOCK ! TOCK !”
    
    Da dietro la porta:
    
    “Che c’è…?”
    
    “Hai preso tu i soldi che tenevo nel cassetto?! …allora !?”
    
    “Quanti erano…?”
    
    “Come, quanti erano farabutto! Quelli soli avevamo fino a domenica prossima…ma che sei ...
    ... rincretinito ? Pensi che tua nonna abbia la pensione d’oro?! Vieni fuori se hai coraggio, cretino! Giochi all’uomo adulto e rubi i soldi dal cassetto di tua madre! Esci, stronzo! Esci ! Ti lascio senza cena, imbecille! TOCK ! TOCK ! TOCK ! Apri o sfondo la porta!”
    
    Roberto, da superficiale quattordicenne doveva aver usato gli ultimi soldi di casa. In teoria non li avevo presi io dal cassetto, ma lui! Gli avevo dato il mio corpo, quindi quei soldi mi sarebbero spettati, e di diritto! Nonostante questo mi sentii almeno un po’ in colpa per quella povera donna, a cui neppure il vice commissario Lorenzi aveva trasmesso le mie diecimila lire. D’impulso presi ventimila lire, e gliele lasciai sull’ingresso; quindi me ne andai senza salutare…comunque strusciarmi fica contro fica, mi piaceva di più del cazzo nella fica, e così traghettai il mio corpo presso Saffo…
    
    …
    
    Il racconto che zia Adriana aveva voluto condividere con me era finito qui…o quasi…
    
    …
    
    “Insomma, zia Adriana, ci avevi comunque guadagnato una Vespa…forse al tuo posto l’avrei fatto anch’io, sai…”
    
    “La Vespa, cara Leda, la potei guidare solo per due mesi scarsi, perché il concessionario mi disse di portargliela per il primo tagliandino. Ed io ingenuamente gliela portai. Poi, non appena riottenutene le chiavi, mi dissero come stavano veramente le cose: una commessa molto gentile, prendendomi da parte, mi spiegò che Donato, lo stronzo a cui concessi il mio imene verginazzo, verginazzo, aveva fatto il finanziamento ...
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