Vacanza in famiglia 2 parte
Data: 11/12/2017,
Categorie:
Incesti
Autore: Scrittore, Fonte: EroticiRacconti
... perdere. Sugli schermi della plancia apparivano i profili delle coste con le profondità del fondo. Io venni nominato secondo ufficiale, addetto alla rotta. Mia madre, infaticabile come sempre, andò subito a raggiungere la squadra dell’atélier per cominciare ad organizzare il servizio pubblicitario e il resto della famiglia cominciò a prendere dimestichezza con la barca e poi con i luoghi che ci ospitavano. Trascorremmo una settimana a Papeete, durante la quale ebbi modo di apprezzare il carattere ospitale dei polinesiani, ma soprattutto la disponibilità di Annette, la quale ogni notte aspettava che Edith, sua compagna di cabina, si addormentasse per scivolare nella mia cabina e trascorrervi la notte, naturalmente deliziandomi con le sue variazioni sul tema sesso. La sua passione più grande, lei lo ammetteva, era soprattutto una: prendere in bocca il mio pisello. Persino quando non era in erezione ed aveva, a riposo, dimensioni meno che normali. Lei tirava giù la pelle del glande, poi lo risucchiava tutto nella sua bocca e ci giocava con la lingua, sino a quando non cominciava a crescere nella sua bocca. Quando diveniva duro, lei cominciava a farlo entrare ed uscire ritmicamente. Questo movimento ed i mugolii che Annette emetteva mi mandavano in visibilio. Annette continuava a far entrare ed uscire il mio cazzo dalla sua bocca dicendomi: “Dai padroncino, scopami in bocca, la mia bocca ti fa godere come la mia fica e vuole ingoiare tutta la tua sbora” Quando lo tirava fuori, ...
... con la lingua girava intorno alla punta, poi dava dei colpetti di lingua a tutta l’asta e scendeva giù fino alle palle, che prendeva in bocca facendole roteare con la lingua. Ero al settimo cielo. Quando Annette capiva che ero vicino a venire si infilava il cazzo in bocca e non lo estraeva sino a quando l’ultima goccia di sperma non era finita nella sua gola. “Mmmmm, com’è buona la tua sbora René, me vado pazza. Se quella scema di Edith non fosse una suora farei assaggiare un poco anche a lei !” Questo pensiero mi eccitava da morire, la mia balia, Edith, quella sul cui seno mi addormentavo da bambino, che beveva il mio sperma. Da brividi ! “Annette, ho un’idea” le dissi una notte mentre era con la bocca piena del mio pisello. Lei, senza interrompere quello che stava facendo, alzò gli occhi e li piantò nei miei. “Ti ricordi quello che facesti la prima volta che abbiamo fatto l’amore nel bagno? Dopo averlo preso in bocca ti rialzasti e mi baciasti; mentre mi baciavi versasti nella mia bocca un po’ di sperma che non avevi ingoiato e che dicesti di aver conservato per me, ricordi ?” “Certo che ricordo” rispose Annette con un brivido “ricordo che ero eccitata da morire e che fu bellissimo tutto, e che tu fosti bravissimo e mi facesti impazzire”. “Fallo ancora” dissi io “fallo per Edith”. “Io lo faccio, padroncino, ma se si incazza ?” eccepì giustamente Annette. “Non lo so” replicai io “se si arrabbia improvviseremo. Però ad una condizione: se si incazza devi dire che l’iniziativa è ...