1. Il cliente (prima parte)


    Data: 18/11/2020, Categorie: Trans Autore: stefylegs69, Fonte: Annunci69

    ... ai jeans che nel casino della caduta erano per l’appunto evidentemente scesi appena sopra il pube e le natiche… la camicia che indossavo sopra era corta e non aiutava per nulla a coprire i miei segreti.
    
    Il cliente con fare affrettato mi lasciò delle carte e mi disse che avrebbe avuto piacere di cenare con me per parlarne, invitandomi a raggiungerlo alle 22 ad un ristorante nei pressi, in quanto doveva ancora passare dal commercialista per alcuni dettagli.
    
    Notai che prima di andarsene mi guardò in modo inusuale, facendomi l’occhiolino.
    
    Sapevo che questo cliente era un vero porco, più volte si era presentato nel mio ufficio accompagnato da segretarie mozzafiato e con sguardo da troie consumate….
    
    Chiusa la porta, cominciò a farsi strada nella mia mente la voglia del suo cazzo, che immaginavo durissimo e larghissimo.
    
    Mi infilai la mano nei jeans e mi resi conto di essere pronta a scoparlo…..
    
    Mi leccai le dita umidissime degli umori del clito e cominciai a pensare il da farsi, sorprendendomi fra me e me di tanta spudoratezza : mai sul lavoro avevo prima di allora pensato di fare la troia (che ero e sono) con un cliente.
    
    Poiché mancava ancora più di un’ora e mezza all’appuntamento, visto che ormai ero sola in ufficio, decisi di trascorrere il tempo indossando non solo i nuovi acquisti (le autoreggenti a rete a riquadri grandi e la sottoveste liseuse nera, oltre che il perizoma che già avevo addosso), ma anche il mio tailleur preferito, che pure custodivo in ...
    ... ufficio, giacca corta bianca sciancrata e gonna nera plissettata , corta ma non troppo…. Sempre più infoiata ed accaldata, decisi anche di truccarmi ed indossare la mia parrucca a caschetto rossa stile Valentina nonché gli stivali di vernice tacco 12 che arrivano a coprirmi il ginocchio.
    
    Prima di vestirmi e truccarmi, mi diedi una rinfrescata intima e mi umettai il buchetto con la mia crema alla vaniglia .
    
    Passata neanche mezz’ora, mi ero trasformata nella Stefy, una milf evidentemente porca (il trucco era come al solito piuttosto pesante) , come se fossi pronta ad uscire per rimorchiare cazzi.
    
    Posi la mia sedia preferita davanti allo specchio dell’anticamera , abbassai le luci, mi sedetti e cominciai ad ammirare la mia femminilità da troia consumata, accavallando le gambe , allargandole, stringendole, scivolando in avanti, e facendo così salire la gonna con studiata maestria .
    
    Ero ormai totalmente catapultata nella dimensione da me ben conosciuta , dove non esistevano più lavoro, persone, tempo e luoghi, ma solo la Stefy e la sua voglia di cazzo.
    
    Mi eccitava vedere la giacca del tailleur aperta , indossata a pelle con sotto solo la sottoveste scollata, le mie cosce sempre più scoperte che rivelavano l’orlo delle calze facendo intravedere il perizoma, e quei bellissimi stivali da zoccola che mi coprivano le gambe sino a sopra il ginocchio.
    
    Sentivo vampate di calore salirmi dall’inguine ed il buchetto che si agitava stringendosi ed allargandosi senza neppure ...