Secrezioni: "C'è l'umido da buttare"
Data: 12/12/2017,
Categorie:
Etero
Autore: renart
“Sostanzialmente”, mi fa rompendo il silenzio di un afoso tardo pomeriggio, “sei un onanista. Te ne stai là, su quella poltrona più sbrindellata e lurida di te, la mano nelle mutande macchiate, senza fare nulla. Ti gingilli l’uccello tutto il giorno, mentre dovresti badare a trovarti un lavoro, piuttosto”. È accaldata in viso, il cespo di capelli arruffati sprizza tutt'intorno le sue ciocche biondo cenere, che le ricadono sugli occhi e sul naso, appena appena un po' grosso al centro dell'ovale abbronzanzato. Però ha un bel culo, grosso e tondo, che preme contro la vestaglia di tessuto leggero. Lo vedo bene mentre mi sfila davanti ondulante e regale, schiaffeggiando l'aria immobile fino al frigo e quasi mi sembra che mi strizzi un ipotetico occhietto quando tende al massimo il tessuto che lo copre, in virtù del piegamento in avanti della sua padrona, intenta a cercare qualcosa negli ultimi ripiani. Veronica stana la bottiglia, si versa da bere e accende una sigaretta al mentolo, sbuffando il fumo verso il ventilatore a stelo che ronfa pigramente, come il nostro gatto acciambellato su un cumulo di panni sull'ottomana. “Non fai niente tutto il giorno”, prosegue sedendosi accanto al tavolo, “leggi incomprensibili libri di fuoridistesta e scrivi porcate su quel portatile, roba buona per porci come te, e intanto il mondo va a rotoli e la crisi ci fotte, ma a te che importa, ti credi superiore tu. Sei senza un briciolo di iniziativa, invece, sprovvisto di qualsiasi ambizione, ...
... indolente, pigro, abulico". Vorrei risponderle, magari erudirla sulla più che accreditata tesi che considera solo l'esistenza di una buona e una cattiva letteratura, piuttosto che roba per porci e, di contro, prelibatezze per pseudo-artisti, come taluni suoi amici che mi propina sempre più spesso, ma mi piacciono tanto questi suoi monologhi e l'escalation studiata che poco riserva all'improvvisazione, affezionata com'è a pochi ma fertilissimi argomenti di sicura presa, capaci di mettere knockout chiunque sia in dotazione di una verruchetta di orgoglioso amor proprio. Ma non è il mio caso, o almeno non lo è in questa circostanza e con lei, perciò taccio, sedotto dall'estetica della situazione e concentrato a registrarne ogni dettaglio e sfumatura. "Continuiamo a vivere in questa topaia perché, così dici, ti è d'ispirazione, è il mio background - ripete con voce tronfia e canzonatoria, allungando il collo e facendo oscillare la testa nel buffo tentativo di parodiarmi -. E mi sta anche bene - riprende seria -, qui mi trovo benissimo, non è questo. Ma se è del background che hai bisogno, cazzo fallo fruttare, scrivi qualcosa di decente, per la miseria. Per dire, Saviano qui, in una catapecchia proprio come la nostra, due traverse dietro questo fatiscente palazzo, ci ha tirato fuori Gomorra! Ora, al di là dei paragoni, perché, senza offesa, ma là stiamo parlando di uno scrittore vero, non di un pippomane, tu nel tuo piccolo potresti anche impegnarti un pelino in più, visto che ...