Secrezioni: "C'è l'umido da buttare"
Data: 12/12/2017,
Categorie:
Etero
Autore: renart
... che l’appelli così”, mi guarda torva, stringendo appena le palpebre minacciosamente, “ Mirna è una mia cara amica e una gran donna, una che non s’è fatta mettere i piedi in testa da nessuno e si è fatta valere con la sua intelligenza in ambienti da sempre maschilisti. Dovresti stimarla, anziché offenderla. Specie perché ti vuole molto bene e, vai a sapere per quale motivo, ha una grande considerazione di te. E comunque sì, ci sarà anche lei. Tu che fai, vuoi venire?” ... “Non avevo dubbi. Torno tardi. A dopo”, chiosa sbrigativa. Mi schiocca un bacio sulle labbra, rapidissimo, e si volta per andar via, ma faccio in tempo ad afferrarla per un lembo della gonna tirandola a me. Lei perde l’equilibrio e finisce seduta dritta sull’erezione. "Cristosanto, no!”, sbotta spazientita, “devo andare, è tardi, sono già le 16 e ci vogliono due ore di macchina... non pensarci proprio!” Non le do retta e ravano sotto la gonna, scoprendo il grosso culo nudo, visto che il filo del perizoma si è insolcato in quel giardino delle delizie che è il suo internochiappa. “Fermo, cazzo, FERMO”, e si tira ...
... su, divincolandosi con forza esasperata. “Fai schifo”, mi dice aspra. Ma io lo tiro fuori lo stesso, duro e dalla testa gonfia e violacea. “Facciamo veloce”, rantolo, mentre prendo a menarmelo con furia. Lei sbuffa e si tira su la gonna. Il perizoma è di quelli retati, così che possa bearmi della folta e ricciuta criniera che le ricopre disordinatamente il monte di Venere e che preme contro la velatura. Tenendo l’orlo della gonna in una mano, con l’altra prende il posto della mia. “Prova a sporcarmi la gonna con la tua schifezza, e giuro che non la rivedrai per il prossimo mese”, sentenzia truce. Quindi si posiziona a cavalcioni delle mie gambe, scarta di lato il filo del perizoma e inghiotte il cazzo per intero e in un sol boccone. Sono di parola... facciamo subito. Dopo di che afferra la borsa dal tavolo con un gesto platealmente seccato, recupera un paio di salviette umidificate, che mi tira addosso dopo essersele passate fra le cosce, detergendosi la fica, si acconcia la gonna e il top e si chiude la porta dietro le spalle, bofonchiando un veloce saluto. Senza prendere l’umido.