1. Amsterdam.


    Data: 18/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: reninytxis

    ... …
    
    -Pensaci: non è troppo lontana ma neanche troppo vicina. Non è una metropoli e soprattutto è un posto fantastico.
    
    Sembrò rifletterci.
    
    -E poi ci saresti anche tu … mmh … Veramente, considerando quanto è esigente la vecchia, forse La Spezia sarebbe più indicata ...
    
    Era comunque un buon compromesso.
    
    -… Anche perché, se vengo a Vernazza, sarei costretto a stare da loro, non ti pare? – aggiunse girando verso di me uno sguardo penetrante, eloquente che ricambiai. Un anno di lontananza!
    
    Ebbi un lampo di esitazione … “ma si, questa è Amsterdam! Chissene!” pensai. E lo baciai.
    
    Si illuminò col sorriso del bambino la mattina di Natale.
    
    -Vieni! – disse – Non è lontano!
    
    Affrettammo il passo e mi guidò lungo il canale. Erano ormeggiati una fila di barconi fluviali, tutti trasformati in abitazioni e Giò si diresse sicuro ad uno di essi.
    
    -Lo divido con una compagna di corso. – mi disse mentre apriva il boccaporto. Notò la mia occhiata perplessa e si affrettò ad aggiungere ridendo – Tranquillo! Indovina un po’? Lesbica. Convinta. Irrecuperabile!
    
    -Buon per te! Lo sai com’è Caterina …
    
    L’interno era confortevole, ordinato e pulito per essere un covo di studenti. Appoggiai la mia tracolla e gettai il giaccone sul divano. Stampe di van Gogh, Mondrian, Breitner, Nieuwenkamp erano appese alle pareti, forse il proprietario pensava così di dare un po’ più di “olandesità” all’abitazione.
    
    Giò era in piedi, di fronte a me.
    
    -Dio, come mi sei mancato! – mormorò, ...
    ... gettandosi verso di me a braccia aperte. Quanto fosse lungo il bacio non lo ricordo. E non me ne importa! Anzi, a volte temo di perdere il ricordo del sapore di quelle labbra!
    
    Infilai le mani sotto il maglione e subito avvertii il tocco della sua pelle: le dita scivolarono da sole sui suoi fianchi e sotto di esse lo sentii fremere. La sua schiena, per quanto familiare, tornava ad essere sotto le mie mani di nuovo territorio inesplorato.
    
    Mi sentii afferrare il maglione sulla schiena e tirarlo su: in un attimo potei stringere il suo petto contro il mio e la lingua tornare a giocare con la sua tra le labbra.
    
    Sentii le sue mani armeggiare con la mia cintura, mentre io continuavo ad accarezzagli con avidità il petto e le spalle. E quando ebbe allentato i miei calzoni, a mia volta feci altrettanto con lui.
    
    Quando sentii il suo membro in erezione contro il mio, contro l’inguine, un’onda di piacere mi sommerse. Quel corpo turgido, pulsante, sembrò avvolgere tutto in una foschia che quasi faceva perdere i sensi. E la mia pelle contro la sua sembrava volerlo avvolgere. Sentii le sue dita scivolare lungo la schiena ed avvolgermi i glutei, affondare con forza, stringere! Cominciò a baciarmi e succhiare con foga il collo, mi morse la spalla e tornò con foga sulla bocca, dove la lingua cercò la sua, avida e viva di vita propria!
    
    Cercò di sollevarmi tenendomi per la natiche, aprendomele e dandomi una sensazione di vulnerabilità che mi eccitò all’inverosimile. Ma Giò è molto ...
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