1. Giochi di potere di un poliziotto molto cattivo


    Data: 20/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77

    ... guardò diritto negli occhi. Mi fissava con disprezzo, leggevo nei suoi occhi severi il disgusto che provava a stare nella stessa stanza con me.
    
    “Sai dove sono stato fino adesso?” disse ringhiando. Stupito da quella strana domanda non dissi niente, lo guardai intimorito e basta. Silenzio. D’un tratto picchiò i pugni sul tavolo talmente forte da far vibrare la bottiglia e il bicchiere, poi sbraitò “Ti ho fatto una domanda, rispondi!”. Sobbalzai per lo spavento e con la voce tremolante risposi “No, agente, non lo so”. Ancora un lungo silenzio. “Ho pulito i sedili posteriori della mia auto, dove il tuo culo nudo, fradicio e gocciolante è stato appoggiato mentre ti portavo qui” disse con un tono più pacato ma sempre intriso di rabbia. Un’altra pausa di silenzio e imbarazzo.
    
    “Mi dispiace agente, le ripagherò tutto ma la prego…” mi scusai piagnucolando.
    
    “Facciamola breve, adesso ti farò qualche domanda per il verbale e così potrai andartene di qui con una bella denuncia“.
    
    “No, la prego…”
    
    “Cosa stavi facendo nel parco alle 23.30 di ieri?”
    
    “Niente, stavo solo…”
    
    “Cosa stavi facendo completamente nudo nel parco alle 23.30 di ieri sera?” corresse la domanda alzando di nuovo il tono della voce e specificando che mi aveva trovato senza vestiti.
    
    “Niente” risposi fermamente.
    
    “Chi c’era con te?”
    
    “Nessuno”
    
    “Non dire cazzate, ho visto altre persone scappare. Dimmi chi c’era con te.”
    
    “Non lo so, a me non sembrava di aver visto qualcuno”. Sapevo di rischiare ...
    ... grosso con quelle bugie, ma ero sicuro che dire la verità avrebbe peggiorato la mia situazione. Il poliziotto si stava visibilmente spazientendo.
    
    Mentre era intento a scrivere il suo verbale, ripensai a tutto quello che lui poteva solo immaginare e che io sapevo per certo ma non avrei mai potuto confessare.
    
    Quella sera ero più voglioso del solito ed ero uscito alla disperata ricerca di un cazzo. Mi spinsi fino a quel parco che sapevo essere frequentato di notte da uomini in cerca di piacere tra sconosciuti. Dopo non molto, vagando tra gli alberi, senza troppa fatica incontrai quello che cercavo. Saltando tutti i convenevoli, slacciai i pantaloni del prescelto e gli sfilai l’uccello già duro dalle mutande. Spompinai a lungo quel grosso cazzo venoso di cui riuscivo a ricordare ogni dettaglio - forma, dimensioni, consistenza, odori e sapore. Mi aveva eccitato soprattutto il sapore, aveva un buon gusto di maschio. Di quell’uomo però non ricordavo nient’altro. Non c’era tempo per guardarsi in faccia, preso dalla foga e dall’eccitazione mi fece spogliare completamente e mi scopò ripetutamente. Mi martellava il buco come un dannato e io godevo come una cagna. Mentre mi possedeva a pecora da dietro arrivarono altri due volti anonimi che, eccitati dallo spettacolino, vollero partecipare e si fecero succhiare il cazzo. Con un cazzo nel culo e due in bocca non capivo più niente, sentivo tutte le mie voglie soddisfatte. Sentivo quei membri turgidi affondarmi nelle viscere e riempirmi ...