1. Viola, la mia scopamica


    Data: 21/11/2020, Categorie: Etero Autore: babbacombe_lee, Fonte: RaccontiMilu

    Prima di conoscere Viola non avevo la minima idea di cosa significasse la parola che da il titolo a questo racconto, anzi, non l'avevo proprio mai sentita dire.Viola, in realtà non si chiama Viola, ma ho deciso di darle questo nome, perché non mi andava di raccontare di lei usando il suo nome vero, così ho scelto il colore delle calze che indossava la prima volta che l'ho vista, e che mi aveva particolarmente colpito.Ci siamo incontrati in autobus, circostanza banale che più banale non si può.è stato proprio un caso, perché in genere mi muovo in macchina, ma quel giorno dovevo fare delle commissioni in centro ed era assurdo prendere l'auto.Brutta giornata di fine autunno, fredda, umida e piovosa.Stavo giusto pensando: ma tu guarda la sfiga, saranno due mesi che non piove e proprio oggi che non sto in macchina, doveva venire giù tutta quest'acqua?Stava facendo buio e l'autobus, pieno come al solito, era bloccato in uno di quei classici ingorghi che si materializzano improvvisi, quando nella mia città piove.Tra le gocce d'acqua all'esterno e l'appannamento all'interno, dovuto al calore delle decine di passeggeri che affollavano la vettura, era difficile riuscire a capire dove ci trovassimo, anche perché stava calando rapidamente l'oscurità.Qualche passeggero cercava di sbirciare attraverso le parti di finestrino meno appannate, una signora grassa, seduta vicino alla macchinetta dei biglietti, provava disperatamente a spannare il suo finestrino con la manica del cappotto.Io ...
    ... invece ero assolutamente tranquillo, perché mancava ancora parecchio alla mia fermata e poi, cavolo, nella città in cui sono nato ed ho sempre vissuto, mi oriento perfettamente.è stato allora che l'ho notata.Giovane, diciamo tra i 25 ed i 30 anni, un viso non bellissimo, ma intelligente e simpatico, con degli occhi scuri e vivaci, lineamenti un po' irregolari ed una massa di capelli neri, mossi e disordinati, che incorniciava il tutto.Era vestita in maniera molto �precisa�: un cappotto blu scuro che teneva sbottonato e sotto un tailleur leggermente più chiaro, tendente al violaceo.Ma quello che più aveva attirato la mia attenzione erano state le sue gambe, fasciate da un collant pesante, di un bel viola, che risaltava senza minimamente stonare con il resto dell'abbigliamento.La mano destra teneva per il manico un piccolo trolley nero, mentre all'anulare della sinistra aveva un grosso anello, probabilmente di legno dipinto, che rappresentava un fiore.Anche l'anello, come pure le unghie delle dita, era di un bel colore viola.Sembrava agitata e rigirava un foglietto tra le dita.Ad un certo punto l'ho sentita chiedere, ad una signora seduta vicino a lei, l'indicazione di una via.La signora non era sicura, non sapeva bene, così mi sono fatto avanti.Accidenti, conosco benissimo quella strada, ci sarò passato un mucchio di volte.�Signorina, stia tranquilla, glie lo dico io quando deve scendere.�A questo punto ci siamo messi a parlare, visto che mancava parecchio e l'ingorgo ormai ...
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