1. Viola, la mia scopamica


    Data: 21/11/2020, Categorie: Etero Autore: babbacombe_lee, Fonte: RaccontiMilu

    ... passaggio di chissà quante persone, attraverso i secoli, ora che è bagnata, rappresenta una discreta insidia per le sue scarpe con il tacco alto.Ogni tanto scivola e allora si appoggia a me ed io la sorreggo, passandole il braccio intorno alla vita.In questi casi lo tengo un po' più a lungo del necessario, ma lei non protesta e penso addirittura che, alla prossima scivolata, potrei lasciarlo lì.Ma che stai facendo? Ci stai provando?Non facevo 'ste cose quando ero giovane, figuriamoci adesso, sarei ridicolo.Passiamo vicino ad una pizzeria al taglio e lei esclama �che profumino!�, così le propongo di fare una piccola sosta.Lei sceglie quella con le cipolle e mi viene in mente che se dopo dovessimo baciarci, sarebbe poco romantico.Ma che ti stai mettendo in testa? Perché mai dovrebbe farsi baciare da te?è un bel po' che giriamo, Viola sembra aver apprezzato molto l'itinerario, mi ha fatto un sacco di domande alle quali ho cercato di rispondere come meglio potevo, ora però si sta facendo tardi e decido di chiudere il giro con la piccola sorpresa che mi ero tenuto in serbo: il panorama dall'alto.Quando iniziamo a percorrere la ripida scalinata, che s'inerpica sulla collina, con una serie di lunghe rampe, riprende a piovere forte.Il vento gelido si incanala nello stretto passaggio tra il grande muro di contenimento in pietra ed il parapetto in muratura e lei si stringe a me, mentre l'acqua scende a rivoli per i gradini, trascinando qualche foglia secca.Ora mi dice che è meglio ...
    ... che la riaccompagni a casa e sarebbe la cosa più sensata, per il tempo e non solo per quello.Lei non dice nulla ed io me ne guardo bene, così, arriviamo in cima.è un mucchio di tempo che non ci vengo, ma conosco bene il posto, ci venivo tanti anni fa con la mia ragazza, ci trovavamo una panchina appartata, nel giardino che affaccia sulla città e non guardavamo il panorama.Il giardino è rimasto uguale ad allora e, quando ci affacciamo dal parapetto, Viola non riesce a trattenere unoh! di meraviglia.�Ora capisco perché mi hai fatto fare tutte quelle scale ripide sotto la pioggia, grazie, è bellissimo, ne valeva proprio la pena.�In realtà c'è una strada più comoda, che si può fare anche in macchina e che sale dolcemente girando intorno alla collina, ma così lei avrebbe visto il panorama gradualmente, e sarebbe mancato il colpo ad effetto.Le indico i vari monumenti illuminati ed il tragitto che abbiamo fatto durante la nostra lunga passeggiata, Viola sembra rapita dal posto e dalle mie parole e vorrei rimanere lì tutta la notte.Ad un certo punto sento l'odore della cipolla e prima che possa ricollegarlo alla pizza che lei ha mangiato prima, Viola mi bacia.Mi attraversa la mente un rapidissimo pensiero riguardo al fatto che la cipolla mi è sempre piaciuta, poi le passo le braccia dietro la schiena, dentro il suo cappotto aperto e la stringo forte.Le mie mani scendono carezzandole il sedere e lei si stringe ancora più forte a me, premendo forte con il bacino, sento l'erezione che ...
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