L'Ultima Thule.
Data: 12/12/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti
... sei irremovibile, vero che in tutt'altro momento non avrei ceduto. Ora è caos. Ora è confusione. Poi una sera... dopo lunghi giorni di silenzio impegnati in una specie di sfida di sopravvivenza, pescare, tagliare la legna, raccogliere mirtilli e funghi e mangiare, una sera... noi due coperti di repellente per zanzare che osserviamo la discesa di un sole che non tramonta mai. E la tua domanda. "Quanto l’amavi?". E la mia risposta. "Il mio modo di amare è strano. Io amo dopo... non durante ma dopo..." "Dopo cosa?" "Dopo... dopo... quando non c’è più... io l’amo adesso...". "Non sei mai stato un buon compagno.. né per lei né per tutte, tu sai essere solo un amante, è che non sai amare...". "Io non conosco l’amore se non quello che io presumo sia amore...". "Tu allontani le persone appena riescono a passare il tuo primo livello di guardia.. non ammetti che ti vedano dentro..." Quanto è vero. Sono sempre stato solo per scelta, solo ero da bambino, da adolescente e poi non sono mai stato veramente giovane, sono passato dall'adolescenza a qualcosa di ibrido... non giovane, non maturo... una cosa così. Solo sempre, ma per necessità con una donna accanto, una dopo l’altra... lei con me e io con nessuno. "Ti sei mai donato? Veramente? A qualcuno... non necessariamente a una persona ma a una idea o meglio... ad un ideale?". "Avere un ideale significa coltivare un sogno e sognare comporta sperare e sperare è vivere, ma si un ideale lo avevo quando ero ragazzo... ma si è infranto ...
... presto.". "Parlamene...". "No." Lei è tanto intelligente da non insistere, ma so che vuole farmi aprire la scatola nera dei ricordi, ma la scatola è sigillata o meglio ho buttato via la chiave che l’apriva. L’interno della capanna è spartano, solo un letto che dobbiamo dividere. Un fornello per quando fuori è impossibile cucinare e basta. Una veloce doccia e poi il letto. Non è largo, più o meno alla francese, una piazza e mezza. Siamo a contatto e lei mi mette la mano sul petto. "Vuoi...?". Non lo so. Cazzo... non lo so. Ho sempre usato il sesso come anestetico e ora ho perso anche questo rimedio. Da quando lei non c’è più... sono vuoto. Ecco... la vera immagine di me stesso, mi vedo come una bottiglia di plastica vuota. Una bottiglia di plastica vuota su una strada deserta in una giornata ventosa. "Vuoi...?" Non lo so. "Faccio io... lasciamelo fare..." Perché vuoi richiamarmi alla vita? Non sai che se si salva qualcuno poi si hanno delle responsabilità? La tua mano scende di un palmo... "Faccio io..." La tua mano scende di un altro palmo... Perché non so amare? Perché non so dedicarmi a una persona e metterla su di un altare virtuale e adorarla? Perché il mio dio è stato il sesso? Perché ho tradito... te... te... e te? Vi ho detto che vi amavo? Si... forse non mentivo ma è una specie di amore che non è vero amore. Vi ho ingannato. Vi ho amato si... ma dall'attimo dopo che vi ho perduto, che mi avete lasciato. La tua mano è sul ventre... intreccia le dita nel mio pelo pubico. La tua ...