1. L'Ultima Thule.


    Data: 12/12/2017, Categorie: Sentimentali Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    ... stacca, a gambe larghe in piedi mi scavalca e si abbassa, mi prende con la mano, lo indirizza e sono dentro di lei, dentro fino in fondo. Sento il bagnato della sua figa sul mio ventre. Si alza e si abbassa piano, si strofina forte e lentamente sul mio pelo. "Va bene così...? dimmi...". Mi inarco... sono teso come un arco e cerco di spingermi ancora più dentro lei. Le strizzo forte le belle tette.. le palpo il bel culo sodo. La tiro forte contro il mio ventre. Sento partire da lontano il mio orgasmo che scende lungo la spina dorsale e prende velocità, porto le braccia dietro la testa e mi abbandono. "Siiiiiiiiiiiiiiiiiiii……… cosìììììììì……." E provo un piacere immenso. Mai provato prima.. e urlo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Urloooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!! Un ruggito sembra il mio urlo!!!!! Urlo... mentre mi svuoto dentro di lei!! Quindi l’ansimare insieme e il recupero del respiro. Le mie mani che l’accarezzano piano. Lei ancora con me dentro. "Grazie..." Lei ora abbandonata sul mio petto, la bocca sul mio collo. "Tu credi di sapere tutto della vita e non sai nulla. Non sarai mai felice se non abbandoni l’idea di quello che eri e non ti convinci che ora sei un altro... Grazie di che? Io ti amo..." Le prendo la testa e la bacio... "Grazie..." Durante le giornate che seguono, ognuna simile alla precedente, mi assento, la mia mente corre via, mi piace tenere la canna da pesca in mano e aspettare. Spesso sono gli strattoni violenti del pesce a richiamarmi alla realtà. Facciamo ...
    ... spesso l’amore. Più volte al giorno. Mi piace accarezzare il suo corpo sodo mentre è investita dall'acqua gelida della doccia. I suoi capezzoli diventano duri come punte di matita. Inizio a nuotare nel lago. Mi ritempra mentalmente e fisicamente. E penso.. elaboro le parole per il romanzo, parole e situazioni, le vivo le pagine del romanzo. Solo che è fermo. Da tempo. Non posso scrivere, solo sperare di ricordare tutto. Torna la voglia di vedere il Potosì. Di discendere nelle miniere dismesse del Cerro Rico. E poco alla volta il dolore diminuisce. Il senso di colpa non mi azzanna più il cervello. Ma non smetto di chiedermi... perché lei? E non me? Perché? Perché? Perché ti sei portata via lei che era buona e non aveva mai fatto del male a nessuno? E non me? Ma la rabbia che provo per essere stato risparmiato è ancora grande. Anche ora... il mio odio per il destino è immutato. Perché non me? Prendimi ora e fai tornare lei. Non è che dimentico, è solo che poco a poco relego tutto nell'angolo buio del cervello. Lei...? Mai un lamento fino a... "Basta pesce!!!!!! Se ne mangio un altro divento come loro...!! Tutta squame!". "Vedi? A casa potresti mangiarti una pizza... le ricordi? Fumanti, saporite, mozzarella e pomodoro...!" "Giuro che ti uccido... smettila! Non so cosa darei per un piatto di pasta, mi farei persino scopare da... da... da tutto...!" "Da un pesce...?" "Bastardo...!" "Uova farina e latte. Mirtilli messi a macerare nello zucchero. Burro. Possibile che non sai fare ...