Tornando a casa
Data: 22/11/2020,
Categorie:
Etero
Cuckold
Autore: esperia
... fino a lunedì. E' inutile che la chiami prima.Chicco ringraziò e chiuse la comunicazione. Doveva fare qualcosa e decise di muoversi. Chissà, forse avrebbe potuto saperne di più.Chiamò l'ufficio e parlò col suo capo. Gli spiegò di avere un problema personale che lo obbligava a chiedere qualche giorno di ferie. Non ci furono problemi, visto che il contratto era già stato firmato.A quel punto cominciò a darsi da fare.Sua moglie non si era ancora convertita alle agende elettroniche e ogni anno comprava un organizer cartaceo e ricopiava diligentemente indirizzi e numeri di telefono. Così ritrovò l'agenda 2014 e cercò "Cazzaniga". C'era un indirizzo di Monza. Una bella zona, vicino al Parco.Scese nel box, scartò la Toyota Land Cruiser perché troppo riconoscibile e salì sulla sua vecchia Volvo V60 canna di fucile, più anonima.Si diresse verso l'ufficio di sua moglie, a Milano, zona Loreto, ma nel parcheggio antistante riservato allo Studio la Mini tre porte rossa della moglie non c'era.Puntò allora dritto verso Monza.Seguendo il navigatore, presto si trovò in un quartiere elegante: palazzi di lusso, molto verde, ville esclusive.All'indirizzo di Cazzaniga corrispondeva una palazzina di due piani e solo quattro appartamenti, con grandi terrazzi, che d'estate doveva rimanere quasi totalmente nascosta dalla fitta vegetazione del grande giardino.La piccola e rossa Mini di Silvia era parcheggiata quasi davanti al cancello. Sporca, come se nessuno l'avesse spostata da giorni. Gli si ...
... annebbiò la vista e fu costretto a fermarsi per asciugarsi gli occhi.Guardò l'orologio. Ormai era mezzogiorno passato. Decise di trovare qualcosa da mangiare nelle vicinanze per far passare il tempo.Trovò una pizzeria, ma fece fatica a inghiottire il cibo. Più della metà della margherita che aveva ordinato rimase nel piatto. Non avrebbe saputo dire che sapore avesse.Centellinò la birra per arrivare alle due e mezza, quindi ritornò all'indirizzo di Cazzaniga. La macchina della moglie era ancora lì.Lentamente, guidò verso casa, la mente in subbuglio. Non sapeva cosa fosse rimasto del suo matrimonio, della vita felice che aveva condotto fino alla sera prima. Si chiese se sarebbe mai riuscito a sorridere ancora.La sera, solo a casa, fu un incubo. Si trovò a vagare per le stanze come un fantasma. Non riuscì a decidersi a cucinare per cui si arrangiò con qualche salatino, un avanzo di formaggio e un succo di frutta.Verso le nove e mezzo di sera ecco la solita rituale telefonata di Silvia.Allegra e spiritosa lo informò che nulla di nuovo era successo e gli ripeté come lui non avesse idea di quanto vuoto e solitario le apparisse il loro letto senza di lui. Chicco grugnì qualcosa, come a dire che no, non aveva idea di quanto le potesse apparire grande, freddo e vuoto. Lei rispose di non capire e gli chiese cosa intendesse. Lui bofonchiò qualche frase di circostanza, chiarendo che poteva immaginare quanto lei si sentisse molto, molto sola nel letto.Prima di chiudere la comunicazione le ...