1. Gigolò


    Data: 24/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    ... lo scudiscio. Io sospiro. Il suo volto è a un centimetro dal mio: “Che c’è? Dai, dimmi se ti piacciono!”,
    
    “Eheh, s… sì… mi piacciono…”.
    
    “Bene, non era difficile, no?”.
    
    “N… no”, balbetto, mentre il mio imbarazzo aumenta. Ha un fascino nuovo in quella veste ed io mi lascio prendere completamente. La frusta risale fino al mio petto, scavalca la mia spalla sinistra e scende giù lungo la mia schiena. Mi irrigidisco e chiudo gli occhi. Le mie labbra si inumidiscono. Rialzo le palpebre e lui mi sta baciando. È un contatto delicato e dolce. Poi, prima di staccarsi, mi lecca con la lingua il contorno della bocca.
    
    “Hai goduto tanto ieri quando ti ho scopato?”, mi chiede con un tono che da quel timidone non mi sarei mai aspettato. Quella tenuta gli fa cambiare non solo l’aspetto, ma anche il modo di fare. È un professionista e come tale si sta comportando.
    
    Con gli occhi sbarrati per lo stupore di quel suo nuovo atteggiamento, gli rispondo: “S… sì… tanto…”.
    
    “Bene, perché adesso voglio farti scoprire un modo nuovo di provare piacere”.
    
    “Eh?! Che intendi?”.
    
    “Sta’ tranquillo e fidati di me, ok?”.
    
    “O… ok…”, e la frusta ripercorre la mia schiena verso l’alto. Io, ipnotizzato da quella statua di carne, sollevo le braccia e appoggio le mani sul suo torace armato. Sento tutta la virilità che questo ragazzone mi sta trasmettendo e che nel mio corpo si trasforma in profonda eccitazione. Gli accarezzo i pettorali e scendo lungo i fianchi. D’un tratto fa una ...
    ... smorfia.
    
    “Che c’è? Ti ho fatto male?”, gli chiedo.
    
    “No, è che questi maledetti slip non li fanno della mia… misura… Capisci che intendo?”.
    
    “Sì, certo”, sorrido, ma questo inconveniente non lo fa desistere dal suo intento.
    
    “Sdraiati”, mi sussurra. Mi stendo lasciando le mie gambe penzoloni lungo il bordo del letto. Il mio cazzo svetta eccitato. Enrico si inginocchia accanto a me e riprende il suo massaggio con la frusta. La fa scorrere per tutto il mio corpo soffermandosi sulle zone erogene: le orecchie, le labbra, il collo, i capezzoli, il glande.
    
    Poi la inserisce tra le mie cosce e quelle, per riflesso, si aprono e si sollevano. Lui scende dal letto, si accovaccia tra le mie gambe e comincia a leccarmi il buco, mentre l’attrezzo continua a scorrermi addosso.
    
    Questa combinazione di carezze accresce la mia libidine: brividi ininterrotti mi attraversano il corpo, le mie mani stringono le lenzuola, la mia testa sbatte a destra e a sinistra. Ogni tanto lascia lo scudiscio su un capezzolo e facendolo roteare, me lo tortura solleticandolo. Quello si impenna e si indurisce. Poi scende più giù e fa lo stesso con il mio prepuzio: lascia ricadere le nove code sulla mia asta e la sventola stimolandomi il glande.
    
    Naturalmente, durante queste stimolazioni non abbandona la mia rosellina che viene inumidita dalla sua lingua, che lenta la percorre in ogni dove. Perdo il contatto con la realtà e mi sembra di galleggiare.
    
    “Tu vuoi farmi morire”, ansimo.
    
    “No, non morirai, ...