1. ICVM |1| Fernweh


    Data: 26/08/2017, Categorie: Esibizionismo Autore: Leliste, Fonte: EroticiRacconti

    ... cattiva idea, pensò. Ma ormai era troppo tardi girare i tacchi e andarsene. Il suo sostare con la vista nelle parti basse produsse un effetto che molti maschi hanno ben presente. Una sorta di riflesso prodotto dai neuroni specchio. Quasi una reazione di difesa che diventa controproducente, visto il livello di malinteso che può generare. Francis ovviamente notava Hilary e il suo crescente disagio. Non capiva bene a cosa era dovuto ma sembrò prenderci gusto. Dopotutto, era appena entrata in casa sua una ragazza nuova, diversa dalle solite coinquiline. Sentiva che qualcosa iniziava a svegliarsi. Date le occhiate che l'ospite rivolgeva a quella parte anatomica, volle osare di più. Inarcò la schiena per aumentare la protuberanza nascosta dalla tuta. “Ecco, tieni a te una bustina.” Disse Francis, dosando le parole. Hilary afferrò la bustina di té e cedette ancora una volta allo sguardo malandrino. Hilary sgranò dunque gli occhi, complice la predisposta dimensione dei suoi bulbi oculari che di certo erano famosi per essere parecchio ammalianti e brillanti. Perse per un attimo la padronanza dei gesti e allentò la presa della bustina. Francis notò l'indecisione di Hilary e rincarò la dose facendo finta di stiracchiarsi. In questo modo il basso ventre si rese visibile e si intravidero i peli del pube. A questo punto è grammaticalmente, lessicalmente e semeiologicamente corretto parlare di “flirt”. Prima, infatti, era un complesso di disagi post-adolescenziali. Tuttavia con una ...
    ... protuberanza in crescita, labilmente sorretta e nascosta (male) dal pantalone della tuta, Non poteva essere definita in altro modo. Hilary ebbe un tuffo al cuore e il repentino sbalzo pressorio determinò la perdita completa di prensilità. Conseguentemente, la bustina cadde per terra. Istintivamente si chinò per raccoglierla, perché in questi casi il corpo ha un linguaggio universale che non serve studiare all'università. Anche Francis ebbe lo stesso tipo di istinto, come in un movimento sincronizzato e coreografico. La raccolse per primo e gliela porse, con fare sornione. “Grazie...” disse debolmente lei. “Prego, figurati...prendine altre, qui lo bevo solo io, quasi.” rispose Lui. Non era sicuro di questa affermazione, ma si sentì padrone di ciò che diceva. L'assaggio andò bene. Era uno dei migliori aromi che avesse mai assaggiato. Ringraziò il vicino e lo salutò sul ciglio della porta. Hilary era confusa e aveva la bocca secca. Decise che doveva rilassarsi un attimino. Al diavolo il te' offerto dal vicino e al diavolo il tedesco. Il resto della settimana andò nel seguente modo. Ogni pomeriggio per circa quattro giorni lei bevve una tazza di tè nero offerto da Francis e invece di rimettersi a studiare pensava al sapore e all'odore che scaturiva dal liquido bollente. Tale odore rimase associato agli eventi di quel pomeriggio bislacco con Francis. Al quinto giorno, senza neanche indugiare col pensiero, indossò le prime robette che le capitavano a tiro e tornò a bussare alla porta di ...
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