1. I "romani"


    Data: 28/11/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose

    Salve, mi chiamo Marco Aurelio, ma per tutti sono solo Marco. E voi direte: "Caspita… abbiamo tra noi nientemeno che un imperatore dell'Antica Roma!". Ebbene… no, sono nato nel 1995. E voi direte: "Ma i tuoi genitori si sono bevuti il cervello per chiamarti così?" Forse sì, visto che ho anche una sorella che si chiama Lucilla Galatea. E dire che non viviamo neanche a Roma! Non che abbia nulla contro chi vive a Roma, intendiamoci. Assolutamente no. È che, forse, e dico FORSE (con tutte le lettere maiuscole del caso), dicevo è che, forse, la mia famiglia discende da un'antica famiglia patrizia proprio del tardo periodo romano. Un qualche mio antenato, all'incirca un centinaio d'anni fa, ha fatto delle ricerche genealogiche sul nome della famiglia e sembra sia riuscito a far risalire le origini del nostro cognome proprio fino a quell'epoca. I Romani… E allora!? Chi se ne frega! Noi viviamo negli anni Duemila! Evviva l'era di internet, dei cellulari, delle smart TV! Che me ne frega di sapere che sono un romano e soprattutto, chi ha voglia di vivere quando non c'erano tutte queste comodità…! Quello che voglio raccontarvi, però, è quello che è accaduto con mia sorella Lucilla. All'epoca avevo da poco compiuto 19 anni e c'era stata la sua festa di compleanno, che ne faceva 18. Ho sempre voluto molto bene a mia sorella, e da piccoli ci scambiavano spesso per gemelli, anche se c'è poco più di un anno di differenza. Premessa… vi devo descrivere mia sorella. È una stupenda ragazza, ...
    ... non troppo alta, capelli castano scuri, occhi azzurro intenso con pagliuzze dorate, che cambiano colore col tempo atmosferico (se c'è sereno sono azzurri, se c'è brutto tempo virano al verde). Ma la cosa migliore è un'altra: avrebbe meritato di chiamarsi Poppea (tanto per restare in tema di antichi romani), visto che ha due tette da far spavento. Già a quattordici anni portava la quarta misura, ed ora è una fantastica quinta. Dicevo… c'era stata la festa di compleanno di Lucilla. Era estate e aveva deciso di farla di pomeriggio, in giardino, così tutti avrebbero potuto godere del sole, del caldo, ma soprattutto della piscina. Casa nostra è una grande e antica villa, all'incirca dell'inizio dell'Ottocento, quando i titoli nobiliari valevano qualcosa. Essendo sotto tutela dei Beni Culturali, l'esterno della villa era stata tenuta come nel progetto originario di un famoso architetto dell'epoca, e solo all'interno c'erano stati dei lavori di ammodernamento (piuttosto limitati, a dire la verità). Anche il parco non era stato toccato, ma l'edificio che una volta erano le stalle, era stato pesantemente modificato. Era stato il mio bisnonno, all'incirca una settantina d'anni fa, a fare i lavori, quando quella parte della antica struttura non contava niente per la Sovrintendenza. Aveva fatto costruire tre miniappartamenti al primo piano, mentre al piano terra c'era la piscina, chiusa da vetrate che d'estate potevano essere aperte. Era lì che Lucilla aveva tenuto la festa. C'erano state ...
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