1. I "romani"


    Data: 28/11/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose

    ... una trentina di persone, quasi tutti amici suoi e qualche cugino. Era sera ormai, e tutti se n'erano andati. Passai vicino alla tavolata ancora mezza piena di bevande e cibarie varie. Mi presi una fetta di crostata ed un bicchiere di aranciata. Non sono mai stato uno da alcolici. Bevevo giusto una birra quando mi capitava di mangiare la pizza in compagnia e basta. Superai la parete che divideva la piscina dagli altri locali. C'era solo Lucilla che stava nuotando. Mi avvicinai al bordo, addentando la torta. Lucilla mi vide e si avvicinò. — Sei in ritardo! — mi disse aggrappandosi al bordo della piscina, che in quel punto era profondo quasi due metri. Non l'avevo vista bene, prima, ma ora che si era avvicinata avevo fatto caso che non aveva addosso il costume. La guardavo, ma non vedevo lei. Vedevo solo il suo grosso seno che galleggiava tra le sue braccia tese. — Avevo da fare — dissi io, anche se non era vero. Ero rimasto tutto il giorno chiuso nella mia stanza, lontano dagli schiamazzi della festa, e solo quando tutti se n'erano andati, ero sceso lì. — Sì, come no! — mi prese in giro lei. — Volevi solo evitare il casino… Ti conosco, fratellino mio. — Luci… non sono il tuo fratellino… Sono più grande di te. — Ok, se lo dici tu… Resta il fatto che ti conosco a tal punto, che ti posso dire che ora mi stai guardando le tette — e lei si tirò indietro con la schiena, facendo emergere il seno. Poi si prese slancio, si issò a sedere e uscì dall'acqua. Era completamente nuda! E ...
    ... totalmente depilata! Le guardai la fichetta, poi sollevai lo sguardo sul suo seno, e solo in ultimo la guardai in faccia. Non riuscii a spiaccicare parola. Ero solo in grado di guardarla. La fetta di torta ed il bicchiere di aranciata finirono sul pavimento. — Beh… ti piace quello che vedi? — mi chiese lei. Era sempre stata piuttosto disinibita e non la imbarazzava mai nulla. Riuscii solo ad annuire, mentre sentivo che il mio cazzo cominciava a reagire a quello che vedevo. Sapevo che lo faceva apposta per provocarmi; anche in casa si copriva a malapena, e nel chiaroscuro si capiva benissimo che non indossava nemmeno la biancheria intima. Mi si avvicinò, mi prese la mano e se la portò sul seno. Oh, benedetto il… Non riuscivo a crederci. Lucilla mi stava facendo toccare il suo seno. — E ora, com'è? Dovetti ingoiare tre o quattro volte, prima di essere in grado di parlare. — Morbido. Morbido!? Patetico… Stavo tenendo quel grandioso seno in mano e l'unica cosa che mi veniva di dire era "morbido"? Ma sei deficiente? — Morbido? Solo quello? E poi? Non riuscivo proprio a parlare. Avevo il cervello completamente vuoto. Non mi veniva altro in mente che potessi aggiungere, anche se era la cosa più meravigliosa che le avessi toccato. Cercando di liberare la mano, le diedi una leggerissima spinta, ma a causa dell'acqua sotto di lei, scivolò e cadde a terra, semisdraiata e con le gambe aperte. La sua fica era in bella vista, invitante… Si risollevò leggermente, appoggiando i gomiti sul ...
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