1. I "romani"


    Data: 28/11/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose

    ... pavimento. — Ti piace anche quello vedi ora? — Sì… molto… — riuscii in qualche modo a balbettare. Non me ne resi conto subito, perché la mia attenzione era concentrata sulla fica nuda di mia sorella. Lei invece mi guardava lì, in basso. Il mio cazzo aveva reagito con una erezione. — Ehi, fratellino… ma cosa abbiamo qui? Avevo addosso gli shorts che si usano in spiaggia e, solo quando lei me lo fece notare, mi accorsi che erano oscenamente spinti in fuori, da una spaventosa erezione. — Vieni… avvicinati… — mi disse lei. Ed io, come una ameba, mi avvicinai a lei. Si tirò su seduta, mi afferrò l'elastico e mi tirò giù i pantaloncini. Il mio cazzo, ormai libero, scattò in alto, come una molla, durissimo. Il mio cazzo le sballottò davanti al viso, colpendole quasi la bocca. Lo impugnò delicatamente, facendo scorrere la pelle su e giù, lasciando completamente scoperta la cappella. Senza dire niente si inginocchiò e alzò lo sguardo, sfoggiando un sorriso malizioso. La cappella era ormai bagnata. Posò le mani sulle mie anche e con maestria si infilò in bocca il mio cazzo. Con la lingua mi accarezzava la punta scivolosa del glande, per poi roteare tutto intorno alla cappella scoperta. Gemetti per il piacere che mi provocava, mentre sentivo la mia asta scorrerle sulla lingua. Cominciò a pompare, facendo affondare il mio cazzo fino in fondo alla bocca. Si fermò prima che io le riempissi la bocca di sperma. — Ehi…! Fammi venire, almeno! — protestai. — Mica abbiamo finito! Mi prese ...
    ... per mano e salimmo le scale, lei completamente nuda e ancora un po' bagnata dal bagno in piscina ed io col cazzo che sventolava su e giù. Non mi preoccupai nemmeno degli shorts rimasti sul pavimento accanto alla piscina. Entrammo nell'appartamento accanto alle scale. Appena entrati, Lucilla girò dietro di me e chiuse la porta a chiave. — Così non ci disturberà nessuno… — e mi tirò nella camera da letto. Le camere avevano un arredamento essenziale, da grandi magazzini per intenderci. Gli appartamenti venivano usati solo in caso eccezionale, quando per qualche motivo, degli ospiti restavano da noi per qualche giorno. Lucilla mi trascinò accanto al letto e mi tolse la maglietta che indossavo. Con la mano aperta appoggiata al centro del torace mi spinse delicatamente, facendomi arretrare. Coi polpacci sbattei contro il materasso e mi ci sedetti. Lucilla mi si mise di fronte, mettendo le sue mani ai lati del mio viso. Si chinò verso di me e mi baciò. Fu un bacio dolce, tenero quasi, ma che accese il mio desiderio per lei ancora di più. Misi le mie mani sulle sue anche, accarezzandola dolcemente, mentre continuavamo a baciarci. Il bacio si fece più profondo mentre, lentamente, mi sdraiavo di traverso sul materasso. Lucilla mi seguì, sdraiandosi sopra di me e, con le gambe strette attorno ai miei fianchi, si infilò dentro il mio cazzo. Le mani di entrambi correvano sui nostri corpi, toccando punti che non avevamo mai avuto il coraggio di toccare. Il mio cazzo vibrava dentro di lei. ...
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