1. La mia dea ventenne


    Data: 29/11/2020, Categorie: Etero Autore: _cami_, Fonte: RaccontiMilu

    Lavoro per una ditta di trasporti da dieci anni ormai, carico e scarico le merci dai magazzini centrali per poi portarle ai piccoli supermercati in giro per la regione. Ho passato i 40 anni ma il mio lavoro, nonostante io faccia giornalmente le ore piccole, ha sempre giovato al mio aspetto estetico e per questo gliene sarò sempre grato. Il sole che prendo dalla cabina del mio camion, insieme ai muscoli che riesco a mantenere per i pesi che sposto ogni giorno mi mantengono in forma e diciamolo, alle donne piaccio. Sono divorziato qualche anno fa dalla mia ex moglie e da allora vivo la mia vita come meglio mi pare, improvvisando e cogliendo l'attimo.Stavo guidando come ogni mattina verso il negozio in cui dovevo scaricare dei bancali di frutta e verdurea ed ero quasi arrivato. Svoltai l'angolo e mi infilai nella stradina che portava allo scarico merci, mi girai col camion nel piazzale e mi accorsi che dietro di me avevo una delle commesse del negozio, proprio la ragazza dell'ortofrutta. Mi salutò con la mano, mi fece un sorriso, aspettò che finissi la manovra e parcheggiò la sua macchina vicino all'entrata. Scese dalla sua auto, mi salutò di nuovo e si diresse verso la porta, poi tornò indietro. Aprì la porta del conducente e si chinò in avanti per prendere qualcosa, così io ebbi modo di guardarle per l'ennesima volta quel suo bel fondoschiena. Ah, quante fantasie mi assalivano ogni volta che la vedevo! Bella come non mai e giovane: alta e mora, negli ultimi tempi era anche ...
    ... dimagrita parecchio e il suo aspetto era notevolmente migliorato. La pancetta era sparita, le gambe si erano assottigliate, il sedere si era alzato e il tutto, incorniciato da dei fianchi miracolosi, la rendevano una dea. Anche il portamento era migliorato e lei si sentiva più sicura di se, rideva e scherzava di più. Mi smontava l'idea di non potermi spingere di più con lei quando mi rendevo conto che poteva essere mia figlia, aveva appena 23 anni. Riemerse dal sedile dell'auto e mi colse in flagrante nella contemplazione delle sue natiche, ma mi mostrò il cellulare e mi disse: "...Un giorno o l'altro ci lascerò la testa in macchina!". Feci una risata acuta e le risposi "Guarda guarda, hai ancora lo stampo del cuscino sulle spalle!" e con un sorriso malizioso mi rispose "E' dura avere vent'anni e dormire solo tre ore a notte per essere al lavoro puntuali!" e dicendo ciò entrò nel negozio senza voltarsi.Restai impappinato a pensare a quello che aveva appena detto, a immaginarla in qualche discoteca con le sue amiche, minigonna, tacco, sguardi di malizia con i ragazzi e... "Stai attento a quella la, sembra tanto buona e cara ma sotto sotto... E' una streghetta!" era il macellaio, mi rise addosso e mi diede una pacca sulla spalla, poi mi lasciò a fare il mio lavoro. Feci firmare le bolle al direttore e ripartii.Qualche giorno dopo capitai di nuovo nello stesso supermercato, questa volta per scaricare surgelati. Era metà pomeriggio e volevo trovare una pretesa per parlare con lei, ...
«1234»