1. Morte in Alto Mare


    Data: 29/11/2020, Categorie: pulp, Autore: Patrizia V., Fonte: EroticiRacconti

    ... Come odio le persone approssimative… Ecco Bertrand che si tuffa… E Susan che gli va dietro con il cavo del paranco. Ora che i due sono sott’acqua, porto il drone in quota e controllo la barca da distanza ravvicinata: no, niente radar, come avevo immaginato. Ma il paranco è pronto. I due cominceranno presto i lavori di recupero. Certo, recuperare lingotti d’oro non è la cosa più semplice del mondo: sono maledettamente pesanti. Quindi immagino che ci vorrà del tempo… Infatti ci vuole una mezz’oretta prima che il paranco si metta in moto. Vedo riemergere Bertrand e allontano il drone a distanza di sicurezza mentre lui recupera il primo carico: a distanza non vedo proprio benissimo, ma credo di contare sei oggetti lucenti e giallastri… Incredibile come l’oro non si rovini neppure dopo settant’anni nell’acqua salmastra! Allora: sei lingotti alla volta, a questo ritmo ci metteranno un’eternità. Se lavorano davvero sodo, non finiranno prima che faccia buio, quindi immagino che pernotteranno a bordo stanchi morti, prima di tornare a Sitia. Posso prendermela comoda. Osservo Bertrand che mette in ricarica le bombole e poi recupera il secondo carico… Poi il terzo. Dopo quasi un’ora Susan riemerge e i due si concedono una pausa: vedo la gangster nasuta mettere in carica le sue bombole e sfilarsi la muta mentre Bertrand prepara dei panini… Hmmm… Devo dire che in bikini la siculo-newyorkese fa la sua porca figura: snella e muscolosa come una vera atleta. Bertrand deve apprezzare anche ...
    ... lui, perché le rifila una bella pacca sul sedere… E lei invece di sparargli se lo bacia in bocca. Hai capito, quei due se la intendono… Pensavo che la stronza dal grilletto facile se la facesse con Rolf. Bene, non sono la sola tipa promisqua in questa storia. Li vedo mangiare velocemente, poi Bertrand rimette la muta e si tuffa per il suo turno sott’acqua mentre Susan prima ripulisce i resti del pranzo e poi si mette al paranco. Va avanti un bel pezzo, con i due che si alternano a bordo e in profondità per tutto il giorno e recuperano i lingotti a sei alla volta. Gentile da parte loro fare tutto il lavoro pesante… Faccio rientrare il drone due volte per ricaricare le batterie, ma adesso non ho bisogno di mantenere una sorveglianza continua: basta un controllo ogni venti minuti pr vedere a che punto stanno i miei “amici”, e intanto io manutenziono la mia attrezzatura. All’imbrunire mi avvicino al limite della visibilità, poi abbasso l’ancora e indosso la muta a mia volta dopo aver fatto rapporto a Eva. Un ultimo controllo con il Drone per accertarmi che i due abbiano finito il lavoro e stiano sistemando le loro cose, poi mi butto in mare; con me ho tutta l’attrezzatura: coltello al polpaccio, bombole, torcia e fucile subacqueo a doppia fiocina. Dieci minuti con le pinne lunghe e sono sotto la murata della loro barca: riemergo lentamente per non farmi notare, tenendomi all’ombra dello scafo e tendo le orecchie. Li sento chiacchierare in inglese; certo che Susan quando parla è ...
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