1. Mariarosa - il flirt


    Data: 13/12/2017, Categorie: Tradimenti Autore: IlBaroneRosso

    ... gennaio, appena terminata la lezione con la madre.
    
    Lui era nel corridoio di casa loro, Mariarosa era appena uscita dalla sala dove la prof faceva le lezioni private.
    
    Orale di cosa? – gli aveva chiesto lui.
    
    Andiamo in camera tua, che ti spiego tutto.
    
    E una volta in camera, gli aveva arpionato i jeans, tirato giù la patta, estratto la bestiolina, e gli aveva fatto un pompino coi fiocchi, di quelli che neanche nei film porno.
    
    Lungo l’asta, con la lingua avanti e indietro. Sulla cappella, con la lingua, ciucciando quel pochino di liquido preliminare che anche Matteo, come Fabio del resto, butta fuori quando l’eccitazione è forte.
    
    La lingua nel buchino, la lingua a lappare tutto il glande, la mano a stringere i testicoli sotto, il dito a premere dietro i testicoli.
    
    Nel giro di qualche minuto, Matteo l’aveva inondata di sborra, senza preavviso, troppo brusca era stata quella sequenza di sesso orale.
    
    Si vede che non sei abituato – gli aveva detto quella volta, appena era riuscita a ripulirsi dello sperma che non era riuscita ad ingoiare – si vede che è un po’ che non fai niente, neanche una sega.
    
    Comunque non era questo che diceva tua madre, lei intendeva orale di latino e orale di greco, lo scritto me l’ha sistemato lei, ormai, ma certe cose dell’orale è meglio se le ripassiamo insieme. Ti va?
    
    Certo, Mariarosa, aveva risposto Matteo, mi va tutto, aveva aggiunto respirando a fatica.
    
    Ecco bene, e così prendiamo il piccione, anzi due piccione, la ...
    ... studentessa che sono io, e la mia sorellina, con una sola fava, la tua. Mi sembra proprio una buona idea.
    
    Certo che mi va.
    
    E siccome non era uno stupido, l’aveva presa subito, sul suo lettino, dopo aver ricambiato le attenzioni di Mariarosa, con un superbo lecchino, presto infarcito del liquido di lei.
    
    Le lezioni di orale si erano ripetute, ma non le bastava.
    
    Non era certo possibile incontrarsi ogni pomeriggio con Matteo.
    
    Aveva saputo che il suo prof di Matematica e Fisica, un supplente che sostituiva la titolare della cattedra, una vecchia ex-troia, oltre che spiegare meglio della vecchia i teoremi e le equazioni, aveva saputo che il tipo era di Siena, ma per non fare il pendolare ogni giorno, aveva preso un monolocale appena fuori Grosseto, sulla vecchia Aurelia, prima di Rispescia.
    
    Un bel tipino, non molto alto, abbastanza magro, un ciuffo nero sulla fronte. Con lui aveva inaugurato il suo giochino.
    
    Ancora prima di andarci a letto, guardando la figura di lui, le mani, la forma del naso, l’andatura, come si muoveva, e anche i suoi modi con le persone, cercava di indovinare come ce l’aveva e come scopava.
    
    Si era fatta l’idea che avesse una cazzo del tipo corto e piccolo, gentile e morbido anche quando gli tirava.
    
    Prof, posso venire da lei, un pomeriggio, a farmi spiegare meglio le equazioni di secondo grado? Ci sono cose che non riesco a capire, magari basta una mezzoretta, e poi non la disturbo più.
    
    Se vuoi, Mariarosa, ma guarda che io abito fuori, ...
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