Mariarosa - il flirt
Data: 13/12/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: IlBaroneRosso
... stava chiudendo la saracinesca, per la chiusura dell’intervallo di pranzo, il libraio, perfino l’impiegato dell’assicurazione, che la informava sulla scadenza della polizza della vespa.
Mica tutti avevano il posto giusto per farlo, con il commesso dell’OVS, per esempio, non sapevano dove andare, poi Mariarosa si ricordò di quella aiuola rotonda sulla strada per Marina di Grosseto: era un’aiuola grande, con un sacco di oleandri dentro, e anche altri cespugli di rovi. Lo fece salire sul sellino della vespa, proprio dietro a lei, andarono difilato a quell’aiuola, e lì, in mezzo al traffico, lei appoggiata ai rami di un grosso oleandro, con i jeans giù, e lui da dietro che la fotteva. Che bello, vedere tra le foglie le macchine che passavano, mentre lei si faceva montare dal tizio, un ragazzone alto e grosso, e ben attrezzato, anche. Quando uscirono dall’aiuola, lei aveva anche qualche graffio sulle braccia e sulle mani, ma in compenso la sorellina adesso si era calmata, per un po’ non avrebbe reclamato altre dosi di membri duri.
Non che accettasse subito ogni approccio.
Per esempio, l’impiegato dell’assicurazione era abbastanza bruttino, e lei lo sapeva già come ce l’aveva, con lui aveva indovinato perfino il colore, biondo e slavato e lentigginoso com’era, era sicura che ce l’avesse lungo, ma sottile, mezzo molle e di colorito chiaro; anche la cappella bianchiccia come se l’era immaginata.
Non voleva starci con lui, ma davanti alla proposta di darle subito il ...
... rinnovo dell’assicurazione della vespa, e gratis, non poteva dire di no, e così c’era stata, anche con lui.
Uno più, uno meno, non è che cambiasse molto, ma quel pomeriggio non c’era nessun altro con cui trombare, quindi andava bene anche l’assicuratore.
Un disastro, farglielo tirare abbastanza, restava molliccio anche dopo la leccatio magistralis che gli aveva fatto.
Poi, per fortuna, un pochino s’era rizzato, lei era già bagnata, non gli aveva messo il preservativo, per guadagnare tempo, prima che gli si smollasse di nuovo, e se l’era cacciato così com’era nella figa.
Due o tre colpi, facendo finta di godere, un po’ di scene con la voce, e anche quella era andata, stando attenta a farlo venire fuori.
Poi, uscita dall’ufficetto dell’assicurazione, aveva telefonato al prof di matematica, chiedendo per piacere di dedicarle un po’ di tempo, era troppa la voglia di un cazzo come si deve che le aveva lasciato l’assicuratore.
E se no, in quei pomeriggi freddi e umidi di febbraio, quando tutto andava storto, e c’era anche un po’ di nebbia, e non si vedeva un cazzo, nel senso che non si riusciva a trovarne nemmeno uno disponibile, allora l’ultima spiaggia era l’ex bagnino di Marina di Grosseto, Athos, che ora aveva l’agenzia immobiliare e affittava case per l’estate.
Come luogo, avevano solo l’imbarazzo della scelta, ogni volta sceglievano la villetta più bella, di cui lui aveva le chiavi, per mostrarla al possibile acquirente che, nel caso, sarebbe certamente venuto ...