1. Mariarosa - il flirt


    Data: 13/12/2017, Categorie: Tradimenti Autore: IlBaroneRosso

    ... il sabato o la domenica, non certo nei giorni della settimana.
    
    Athos era uno sporcaccione nato, le aveva perfino chiesto se poteva coinvolgere nei loro numeri pomeridiani suo cugino Giorgio, che faceva il cameriere al Bar La Terrazza di Orbetello.
    
    Fosse stato un altro, magari un pensierino ai giochini a tre Mariarosa l’avrebbe fatto. Ma con loro due no.
    
    Non perché non le piacesse Giorgio.
    
    Secondo i suoi studi preventivi, Giorgio doveva avere anche un bell’arnese, alto, magro ma muscoloso, con il naso pronunciato e le mani grandi, le dita sembravano dei salami.
    
    Di sicuro ce l’aveva lungo, grosso e prepotente.
    
    Ma rifiutò. Non perché non le andasse di farlo in tre, anzi, un numero a tre prima o poi l’avrebbe sperimentato, ci aveva già pensato.
    
    Ma certo non poteva farlo con il cameriere che serviva il caffè e il limoncello al suo fidanzato la sera dei week end d’estate, quando Fabio veniva trovarla, a Orbetello.
    
    Si era data da fare, quell’inverno e la primavera. E aveva anche guadagnato dei soldi, con le lezioni private di Matteo, che sua mamma le pagava in contanti, ma che lei a Matteo pagava anche di più, a pensarci, ma in natura.
    
    Con la biancheria intima, i leggins, le camicette, i jeans, le scarpe e le borsette e perfino il premio dell’assicurazione, tutto rimborsato dalla mammina ignara e che lei invece pagava dandola via, a destra e a manca.
    
    Quel mercoledì al mare, sulla terrazza della Terrazza di Orbetello, era tutta un calore, tutta un ...
    ... foco, le tirava la quaglia, e non c’era nessun cacciatore che volesse darle un colpo.
    
    Il fatto è che la sua sorellina si era abituata male, e ora si lamentava: di certo non le potevano bastare le due o tre scope contrattuali col fidanzato del week-end.
    
    Ne voleva ben altri e ben di più, e possibilmente tutti i giorni.
    
    E a Orbetello non si poteva proprio.
    
    Certo ‘sto tizio milanese, nessuno lo conosce, lui non conosce nessuno, acchiappato con discrezione, senza farsi vedere dai ragazzini pettegolini della compagnia, poteva risultare un’alternativa simpatica.
    
    Non che fosse un granché. Guardandolo bene, Mariarosa aveva capito il tipo.
    
    Quello c’ha il cazzo molle e piccolo quand’è a riposo, però è di quelli che, maneggiato con cura, magari sottoposto alle sue pratiche orali, probabilmente sarebbe diventato un coso rispettabile, di media circonferenza, e forse perfino più lungo del normale.
    
    Insomma, davvero molto meglio di niente.
    
    Lui la stava guardando.
    
    Mariarosa alzandosi si girò, se non era un gay, avrebbe notato ed apprezzato il culo bello rotondo e pieno di lei, robusto, ma non grosso, alto, visto che aveva le gambe lunghe, ma non scheletrico come ce l’hanno le indossatrici, anzi, come diceva il negoziante di intimo di Grosseto, che gliel’aveva visto al naturale, e più di una volta, il suo è il tipico culo da indossatrice di intimo, che fa diventare sensuale, sexi ma di classe anche la mutanda più insignificante.
    
    Si avviò lentamente verso l’interno. La ...
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