Poteva essere mio padre
Data: 08/12/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Balie, Fonte: EroticiRacconti
Mi chiamo Eléna, sono una ragazza russa di 27 anni (almeno lo ero quando è accaduta questa storia), alta 1,75 per 60 kg. ben distribuiti su un corpo tenuto in forma da tanto esercizio fisico e buona alimentazione, capelli lunghi castani, pelle chiarissima ed occhi di un blue-grigio mare molto particolare. Questo episodio risale a qualche anno fa, quel periodo lavoravo ancora per una nota azienda come responsabile di tantissimi negozi in Russia. Lavoro che ti riempiva di soddisfazioni ma che ti spremeva come un limone, costringendoti a prendere anche quattro-cinque aerei a settimana, tanto da farmi desiderare spesso un’alternativa di lavoro più umana. Quel giorno in particolare fu devastante, arrivata di prima mattina in una città di una Regione a me più ostili, fatto il giro dei negozi, risolti decine di problemi ed inviato il rapporto giornaliero, arrivai letteralmente distrutta in hotel. Ero talmente stremata che non avevo nemmeno assolutamente appetito, quindi fatta una doccia veloce, sono scesa giù al bar dell’hotel per rilassarmi davanti ad un bel bicchiere di vino rosso, che gentilmente il barman accompagnò con dei cetriolini e del formaggio. Seduta su uno sgabello fronte bar, guardandomi intorno potei notare che la sala non era particolarmente gremita, era frequentata soprattutto da uomini d’affari rendendomi conto di essere l’unica donna presente nella sala. Non che la cosa mi desse particolarmente fastidio, tanto avevo il mio computer portatile ed ancora tanto lavoro ...
... da pianificare per i giorni a seguire , quando improvvisamente entrò un signore distinto e ben vestito che si sedette proprio allo sgabello a me più vicino. “Un bicchiere di vino come la signorina, per favore.” -Chiese cortesemente al barman- Poi con il bicchiere in mano dirigendolo verso di me simulò un brindisi . Educatamente ricambiai ma rapidamente rivolsi lo sguardo sul mio computer. Data la distanza tra me e quell’uomo mi rimaneva difficile non ascoltare la conversazione tra quel signore con la sua voce profonda ed il che barman; chiedeva soprattutto informazioni su come andare in quell’area o in quel quartiere , tutte zone che io conoscevo bene per motivi di lavoro. Dall’accento e da come era vestito capii che era Italiano, ma di quelli distinti ed eleganti e non di quei cafoni rumorosi che vengono in Russia soltanto a caccia di ragazze. Al mio bicchiere di vino vuoto, silenziosamente e senza che io ne ordinassi un altro , il barman ne affiancò un altro pieno. “Questo lo offre il signore, indicando l’uomo al mio fianco”- Disse il barman- Con educazione lo ringrazia alzando il calice a mò di brindisi il cenno del brindisi a quel signore che mi stava guardando con due occhi che non nascondevano una certa curiosità nei miei confronti. Continuava a conversare con il barman ma essendo così vicini, non mi era difficile capire tutto quello che si dicevano. Vedendo che il barman non riusciva a dare delle risposte esaustive, intervenni ed iniziai a rispondere alle sue domande. ...