1. L' architetto


    Data: 10/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul

    Data 23/12/2001
    
    By arca
    
    Mi chiamo Tore, ho diciannove anni e lavoro come manovale ad Abbasanta, in provincia di Oristano. E’ un
    
    paese molto bello e siamo vicini al mare, dove spesso vado con la mia ragazza in una spiaggetta molto isolata dove possiamo prendere il sole nudi e …divertirci.
    
    Al paese, quando usciamo, sento che tutti ci ammirano, lei perché è molto bella, io perché sebbene
    
    sia un po’ piccolo – sono alto 1 metro e 58 – ho un corpo molto ben proporzionato, ho i capelli neri e gli
    
    occhi verdi e, volutamente, metto sempre dei jeans che mi fasciano le gambe e che fanno vedere un bel bozzo davanti. Le ragazze mi guardano sempre lì! Io sono un po’ esibizionista e faccio in modo che si noti, anche perché, così, riesco a superare un po’ il complesso della statura: a volte vedo che ‘ste troiette mettono le dita a forma di L, girando l’indice in su e in giù e ridacchiando complici.
    
    Quando è estate, oltre alla canottiera, che mi fa esplodere fuori le spalle belle larghe e i bicipiti, che ho allenato in palestra, porto dei pantaloncini corti al punto che spesso il gonfiore delle palle, mal trattenuto dagli slip, se ne esce, e loro squittiscono come bestie.
    
    Me ne sono fatte anche un paio, ma devo far attenzione perché ho una ragazza furba!
    
    Attualmente l’impresa dove lavoro sta eseguendo il restauro di una vecchia casa in centro al paese che il proprietario s’è fatto progettare da un architetto di Milano
    
    Finora, noi operai, non l’abbiamo ancora ...
    ... visto, ma sarà il solito spocchioso di continentale…
    
    Lo scorso lunedì, mentre in bilico su una scaletta sto togliendo con cura dei mattoni d’argilla cruda, che
    
    passo al muratore che va pulendoli e accatastandoli per il riuso, sento che è arrivato qualcuno: guardo sotto
    
    e con il padron di casa c’è un signore, vestito bene, con in mano una gran pacco di disegni. Con la macchina fotografica va fotografando tutti i particolari che i lavori rivelato e mi pare che abbia fotografato anche me: probabilmente, vista la macchina che costerà un occhio!, saranno delle belle foto: ho già
    
    un’abbronzatura perfetta, benché si sia in maggio.
    
    Come al solito, quando lavoro, porto solo i pantaloni della tuta e, oggi, con questo caldo, si sono attaccati
    
    alle mie cosce per il sudore e fanno risaltare il mio pacco: se riesco a parlargli proverò a chiedergli una
    
    copia! Sempre che mi riesca, perché lo spocchioso finora, dopo aver dato un buongiorno a tutti a voce alta,
    
    non parla più e continua a fotografare.
    
    S’informa del lavoro col capocantiere: non mi par proprio che voglia dare confidenza a noi muratori.
    
    Ad un certo punto, mentre sempre sulla scala continuo il mio lavoro, sento, improvviso, un brivido che mi corre lungo tutta la schiena. E’ una strana sensazione, come se qualcosa m’avesse punto, pizzicato la schiena: mi giro per trovare chi mi ha fatto questo scherzo e vedo lui, seduto un po’ all’ombra, che parla, ma continua a guardarmi. Le spalle, i fianchi, le gambe e ...
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