1. La selezione


    Data: 13/12/2020, Categorie: Etero Lesbo Autore: Mentat

    ... chiederglielo apertamente, snervata dal desiderio, mi anticipa di qualche istante, facendomi perdere nell�oblio del piacere puro. � Grazie, � le dico, ricomponendomi dopo che lei si è rialzata. � Ne avevo bisogno, più di quanto immaginassi. � Non devi ringraziarmi, � mi risponde. � Il nostro è un lavoro difficile, e non per tutti. è normale accumulare tensione, specialmente nel tuo ruolo. Fa parte dei miei compiti rendermene conto e aiutarti a gestire la pressione. Annuisco, dopo aver riflettuto alcuni istanti sulle sue parole. Non avevo mai compreso a fondo la complessità del suo compito. Un giorno prenderò il suo posto. Pensavo ormai di essere a buon punto, di aver affinato le capacità necessarie a leggere le reazioni dei candidati a un livello vicino al suo. Invece ci sono degli aspetti del suo lavoro che ancora non avevo considerato appieno. Un giorno toccherà a me inginocchiarmi tra le gambe della mia collaboratrice per alleviare la sua tensione. Dovrò essere pronta anche a questo. � Ora andiamo a casa, � mi dice la mia superiore. � Per oggi abbiamo finito. Facciamoci una doccia e rilassiamoci. � Vai pure, � mi dice, vedendo che mi sono fermata ad aspettarla. � Spedisco i dati a chi di dovere. Intanto vai a cambiarti. Annuisco e mi allontano. Passando dalla stanza dei colloqui, raccolgo il camice e gli zoccoli. Non ho voglia di indossarli per percorrere il breve corridoio fino allo spogliatoio, quindi esco scalza nella sala d�aspetto col camice sotto braccio e gli ...
    ... zoccoli in mano. L�edificio dove alloggiano i nostri uffici ospita anche quelli di altre ditte, ma a quest�ora ormai dovrebbe essere deserto. E comunque nessuno dovrebbe entrare nei nostri spazi se non in caso di emergenza. In spogliatoio ripongo il camice e gli zoccoli nel mio armadietto personale. Ho cinque camici identici, uno per ogni giorno lavorativo della settimana. Preferisco lavarli tutti insieme nel fine settimana. Dall�armadietto prendo le mie cose da toilette, e vado verso le docce. Delle tre scelgo quella vicino al muro di fondo della stanza, lascio libere le altre due per la mia superiore. Poco dopo mi raggiunge, lasciando libera la doccia centrale così da non rischiare di sbatterci addosso a vicenda. è una bella donna, nuda fa ancora la sua figura anche se non è più giovanissima. Il seno piccolo non ha ancora ceduto alla gravità, e le gambe snelle sono ancora toniche. Sull�inguine ha un leggero vello nero, come i capelli. Un vezzo che si è concessa da quando ha smesso di testare su di sé le reazioni dei peni dei candidati. Un giorno forse lo terrò anch�io così il mio inguine, chissà. Anche se ormai mi sono abituata ad averlo completamente liscio. � Sei molto brava, � mi dice, mentre si insapona i capelli. Un grumo di schiuma si è depositato su uno dei suoi capezzoli, nascondendolo vezzosamente. � Alla tua età non mi era così facile rimanere impassibile come fai tu. � Non sono mai stata emotiva, � minimizzo, non mi piace ricevere complimenti. � Mi viene naturale ...
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