1. Diario


    Data: 13/12/2020, Categorie: Etero Incesti Dominazione / BDSM Autore: Marina

    ... Adolfo, poi anche Marco, quasi per avere un suggerimento da parte sua.�Perché no, mamma � disse mio figlio � se &egrave quella che conosco &egrave un�ottima pizzeria, vedrai che mangeremo veramente bene.��Allora &egrave bene che io vada a prenderle � disse Adolfo dirigendosi verso la porta, poi, rivolgendosi a me � perché non mi accompagni, Marina, così non mi farai stare da solo.��Sì, mamma, accompagna Adolfo � disse pronto mio figlio � ci penso io a sistemare qui, poi ho una cosa urgente da fare al computer.��Ma come faccio ad uscire così � dissi cercando di evitare di andare con quel ragazzo � ho un vestitino leggerissimo e non ho � le scarpe.�Mi morsi la lingua, stavo per dire che ero senza reggiseno e non mi sembrava il caso.�Allora mettile, Marina � disse Adolfo � non ci vuole niente. Magari metti un paio con i tacchi molto alti, ti slanceranno ancora di più.�Imprecando dentro di me andai in camera mia e cercai le scarpe adatte.Chissà perché scelsi proprio quelle col tacco più alto, dei sandaletti con laccio che avevo messo pochissime volte. Le indossai e mi guardai allo specchio. Effettivamente la mia figura risultava molto più slanciata. Dovevo dire che quel bastardo aveva davvero ragione. L�unico problema era che il vestitino era diventato ancora più corto. Prima era sulle ginocchia e ora quasi a metà gamba.Stavo pensando di cambiarmi quando mi sentii chiamare. Quasi come un automa andai a raggiungere i ragazzi nell�ingresso.�Caspita che bella donna � mi disse ...
    ... Adolfo pensando forse a un complimento � farò una figura fantastica con te vicino.�Lo ringraziai del complimento con un sorriso e uscimmo.Adolfo ha una bella macchina sportiva, rossa, spider. Con un�educazione che non gli conoscevo mi aprì lo sportello e mi fece sedere in macchina. Mi sentivo imbarazzata perché dovetti letteralmente scendere nella macchina col risultato che il vestitino si accorciò ancora di più mostrando generosamente le mie gambe all�amico di mio figlio che sorrise per questo spettacolo.Mi chiuse lo sportello e fece il giro della macchina per sedersi al posto di guida mentre io cercavo ancora di coprirmi il più possibile.�Non stare lì a coprirti � mi disse con un sorriso mentre aspettava che la capotta della macchina si aprisse del tutto � hai delle gambe così belle che &egrave un vero peccato tenerle nascoste. Anzi dovresti mostrarle di più.�Volevo ribattere alle sue parole anche se quelle erano un complimento, ma non ci riuscii, mise in moto e partimmo.C�era ancora un po� di sole a quell�ora, dovuto all�ora legale, e poi faceva anche abbastanza caldo, l�aria fresca del vento tra i capelli mi dava una certa ebrezza.Ci fermammo a un semaforo rosso. Sentii lo sguardo di Adolfo su di me.�Perché non scopri un altro po� le tue gambe � mi disse quasi come un ordine � hai un ammiratore alla tua destra, non vorrai deluderlo.�Non dissi niente, ma, con la coda dell�occhio vidi un motociclista fermo accanto alla macchina che mi guardava.Mi trovavo in una situazione ...