Diario
Data: 13/12/2020,
Categorie:
Etero
Incesti
Dominazione / BDSM
Autore: Marina
... portò tra le sue gambe, proprio sopra il suo sesso che sentii durissimo sotto le dita.Istintivamente cercai di ritirare la mano, ma quella di Adolfo fu più forte e mi tenne ferma la mia sul suo sesso.�Lo senti com�è duro? � disse lui allentando la sua presa � è così per te, gli piaci tantissimo, ora stringi bene il cazzo.�Oramai non riuscivo più a reagire, forse cominciava a piacermi quel suo tono, forse � in quel momento non so cosa mi stesse capitando. Fatto sta che non tolsi la mano da lì, nemmeno quando scostò la sua, quando fui libera. Allora, invece di allontanarmi, lo strinsi e mossi la mano su e giù lentamente, accarezzandolo con tenerezza.�Ti piace il mio cazzo, troietta � mi disse guardandomi � lo vuoi vedere?�Ancora una volta non mi offesi alle sue parole, ma, quasi meccanicamente feci cenno di sì col capo.�Non ho capito, troia � continuò Adolfo � dillo chiaramente se ti piace e se lo vuoi vedere.�Lo guardai con un attimo di perplessità, poi, come un automa, risposi.�Sì, mi piace, mi piace e voglio vederlo.��Cosa vuoi vedere troia?� Disse con un tono più alto.�Il tuo cazzo � risposi subito senza riconoscermi � mi piace il tuo cazzo e voglio vederlo.��Allora aprimi i pantaloni e tiramelo fuori.��Ma � ma � dissi quasi balbettando � qui ci possono vedere.��Non devi preoccuparti di questo, tu fai quello che ti ho detto.�Mi guardai intorno spaurita per sincerarmi che nessuno poteva vederci, poi, con decisione, cominciai a slacciare la cintura prima e poi ...
... la cerniera, infilai una mano nella patta e lo sentii, caldo, durissimo, liscio, morbido. Allargai i pantaloni e con calma lo tirai fuori. Era lì, nella mia mano, eretto come lo scettro di un re, era bellissimo e io avevo il permesso di guardarlo, di accarezzarlo. Improvvisamente l�odio e l�antipatia che provavo prima per quel ragazzo sparirono in un baleno, ora mi sentivo sua e mi poteva chiedere qualunque cosa. E, all�improvviso, come una frustata, quelle parole che mi trasformarono quasi all�istante.�Ti piace, troia? � mi chiese con calma � ti piace il cazzo del tuo padrone?�Lì per lì non avevo capito bene, per cui lo guardai un attimo interdetta.�Rispondi, puttana!� disse poi con tono più imperioso.�Sì � risposi con voce tremante � mi piace tantissimo!��Allora che cosa aspetti a baciarlo? � continuò portando la mano destra sulla mia testa � forza puttana, prendilo in bocca, fammi un pompino!�Mi guardai intorno, la macchina percorreva un viale quasi deserto, ma non del tutto, e poi ogni tanto qualche camion ci sorpassava e � e la macchina era bassa e scoperta, chiunque avrebbe potuto vederci. Avrei voluto dirgli di no, che non avrei potuto, ma la sua mano spinse il mio capo verso il suo inguine. Non opposi resistenza, forse non volevo contraddirlo, forse volevo solo ubbidirgli, da quel momento mi sentivo sua e non potei fare a meno prima di baciarlo, poi, aprendo la bocca, accoglierlo dentro di me.Un sapore incredibile mi fece trasalire. Era troppo tempo che non sentivo il ...