1. Io e mio fratello


    Data: 16/12/2020, Categorie: Incesti Autore: Nealviam

    ... bagnata fradicia. Gigi con la testa abbandonata su sedile, straparlava facendomi eccitare ancora di più. “ Mmmm sorellina, sei brava, come hai imparato a lavorare di bocca così bene… ? Mmmm…sìììì…che pompino fantastico , ti voglio sborrare in gola.” E spinse la mia testa ancora più a fondo verso il suo cazzo. Ormai lo avevo fino in gola. Al contempo ruotai nervosamente la mano sull'uccello fasciandola per intero. Spompinavo con gusto e segavo quel cazzo maestoso, riempiendolo di saliva per facilitarne lo scorrere nella bocca. MI sentivo libera, finalmente avevo realizzato il mio desiderio. Che fosse mio fratello e non un uomo qualsiasi non aveva nessuno importanza. Contava solo che avevo fra le mani ma soprattutto in bocca quel cazzone da godermi. Gigi pose anche l’altra la mano sul mio capo e con forza la spinse verso il suo cazzo. Non potevo fare nessun movimento se non quello di succhiare il suo palo di carne. Dalle contrazioni che avvertivo in bocca capii che stava per eruttare. Mi tenne ben ferma la testa pensando che potessi tirarmi indietro, ma mai avrei rinunciato ad assaporare la crema di mio fratello. E in un attimo mi sentii riempire da un fiume di sperma. Ne avevo la bocca piena fino alla gola. Ingoiai tutto con sommo piacere. Lui inarcò la schiena e in questo modo spinse ancora più in fondo il suo uccello : mi stava soffocando, ebbi un rigurgito di vomito. Iniziai a tossire e Gigi cacciò fuori l'uccello dalla bocca, che per la sua grandezza quasi mi ...
    ... soffocava. Era ancora gocciolante e io non persi l’occasione per leccare fino all’ultima goccia. Gigi mi prese la testa e mi baciò profondamente. “Grazie Sandrina, sei stata bravissima. Ma adesso tocca a me farti godere “ “ Sìììììì fammi godere… ti voglio..” Ci spogliammo completamente. Il posto era deserto ,i vetri appannati , il diluvio ancora più forte, la comodità del grosso SUV : stavamo più comodi di un albergo a ore. Gigi tirò giù i sedili, mi sistemò a pecora con le mani appoggiate al cruscotto e il culo ben sollevato accomodandosi dietro di me. Non succedeva niente, allora girai la testa verso di lui, e la mossi come per chiedergli che cosa stesse accadendo. E lui trovò il modo di sorprendermi ed eccitarmi ancora di più, se possibile : “ Ti sto guardando, sto godendo dello spettacolo del tuo corpo nudo davanti a me. La tua fica, il tuo buchino le tue tette …adesso sei come nei miei sogni. Sei mia finalmente.” “ Si Gigi, sono tutta tua. Scopami ti prego, fammi godere “ Mi aprì le gambe e iniziò a baciarmi lì sotto. Baci lenti, prima sulle mie cosce e poi lentamente verso le grandi labbra. La sua lingua picchiettava il mio clitoride, e a ogni colpetto fremevo, sentivo l’ondata di piacere che andava aumentando, e non si sarebbe placata. Iniziò a leccare più a fondo: la sua grossa lingua si era infilata nella mia vagina, dandomi una sensazione di piacere man mano crescente. Con la mano destra mi palpava un seno, giocherellando col capezzolo, il pollice della sinistra invece ...
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