1. Io e mio fratello


    Data: 16/12/2020, Categorie: Incesti Autore: Nealviam

    L’apparizione di Gigi, mio fratello più grande, che mi chiamava a gran voce dall’altra parte della strada, sbracciandosi con mezzo busto fuori dal finestrino, mi sembrò un miraggio, anzi un miracolo. Aspettavo l’autobus da mezzora sotto un diluvio infernale e rannicchiata sotto la pensilina che poco poteva fare sotto le raffiche di pioggia a vento. Attraversai di corsa la strada e mi infilai dentro al grosso SUV. “ Grazie Gigi mi hai salvato e lo baciai sulla guancia “ “ Sandra ma che fai da queste parti non dovresti essere al lavoro? “ “Ero andata al Ministero a sbrigare alcune pratiche per conto dell’azienda e uscendo ho trovato le cascate del Niagara ad aspettarmi. Proprio oggi che la macchina nuova a fare il tagliando.Puoi lasciarmi direttamente al capolinea , almeno mi siedo direttamente nell’autobus. “ “ Ma no , dai ti accompagno, non ho impegni a breve. Al lavoro ? “ “ Grazie allora, approfitto” E lo baciai di nuovo. Gigi aveva 5 anni più di me, 35 contro 30. Non ho problemi a confessare che dai 15 ai 18 anni ho provato per lui una forte attrazione sessuale. Pulsioni giovanili alla scoperta del sesso, pensavo. Gigi era ed è un gran bel ragazzo, sempre pieno donne, una conquista dopo l’altra. Era come un idolo per me. Una volta lo spiai mentre si faceva la doccia e la scoperta del suo membro possente mi sconvolse ed eccitò a tal punto che dovetti correre in camera mia a masturbarmi. Poi ci fu un episodio che avrebbe potuto avere risvolti molto più complicati se non ci ...
    ... fosse stato il senso di responsabilità di Gigi. Eravamo stati a festeggiare il compleanno di un nostro cugino in un pub del suo paese , a una settantina di km da Roma. Avevamo ballato, scherzato, mangiato e soprattutto bevuto. Non proprio brilli, ma “allegrotti” sicuramente e per tornare a casa mio fratello preferì saggiamente far guidare un suo amico astemio che aveva lasciato la sua auto nel garage di casa nostra. Accanto a lui sul sedile anteriore si sistemò la sua ragazza e dietro io e Gigi. Salendo in macchina la mia mini si sollevò ulteriormente fino al ricamo delle autoreggenti e oltre. Durante il viaggio sorpresi mio fratello che spiava di nascosto le mie cosce e sentii un brivido, un turbamento attraversare il mio corpo, ero imbarazzata: pensai che il vino e i liquori avessero annebbiato la mente di mio fratello. Allora presi il giubbotto che avevo sulle spalle e mi coprii, fingendo di avere freddo. Il viaggio era lungo verso casa e dopo un po’ mi addormentai. Ma non per molto, nel dormiveglia sentii una mano che accarezzava le mie cosce da sotto il giubbotto e pian piano saliva. Pensai fosse un sogno. Era tutto molto piacevole, la mano era calda e delicata. Aprii gli occhi ma dovetti rendermi conto che era tutto reale, che era la mano di Gigi ormai a contatto con il mio tanga. Lo guardai terrorizzata ma lui mi fece segno col dito sulle labbra di stare zitta. Io avrei voluto urlare ma quelle dita che ormai erano dentro le mie mutandine e mi stavano sditalinando con ...
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