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Day hospital
Data: 23/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Amreck
... paziente e disponibile, e dopo averlo ossessionato con una raffica di domande, avevo chiesto e ottenuto un appuntamento per il giorno seguente. Sarebbe stata una seduta molto lunga, sette o otto ore, e i miei infermieri sarebbero stati Steve stesso e Bo, l’infermiera/chirurgo responsabile di O.R.R. Visto che io volevo una seduta infermieristica e non chirurgica, Bo aveva accettato di lavorare su di me come infermiera. Generalmente preferisco sottopormi alle cure esclusivamente di infermieri maschi, così la seduta rimane professionale e non sessuale, ma in questo caso Steve mi aveva convinto che Bo sarebbe stata professionale, distaccata e completamente “a-sessuata” come una vera infermiera da sala operatoria… così avevo accettato. Era parecchio tempo che un’infermiera femmina non lavorava su di me. La mattina dopo (avevo dormito a fatica) ero saltato su di un Taxi ed ero corso all’indirizzo che mi era stato dato. Steve aveva aperto la porta e mi aveva condotto in un confortevole salotto. Avevamo preso un caffè e dopo un po’ eravamo stati raggiunti da Bo, che è una ragazza eccezionale, giovane e molto bella (di mestiere fa la “dominatrice” in uno studio S/M – ma come Steve è incredibilmente esperta di pratiche medico/infermieristiche). Steve e Bo mi avevano dato tutto il tempo necessario per ambientarmi… e poi era venuto il momento di iniziare la seduta. Mi avevano condotto al piano di sopra. C’era un breve corridoio, con un tavolo, alcune sedie e ...
... equipaggiamento medico. Questa, mi aveva detto Steve, era la sala degli infermieri. Poi aveva aperto una porta e… non potevo credere ai miei occhi!! La stanza era bianca e c’era moltissima luce. Lungo le pareti c’era una moltitudine di armadietti metallici con le ante in vetro, e poi strumenti medici, sostegni per fleboclisi, tubi, aghi, ecc. Nel mezzo della stanza c’era un grande tavolo operatorio (notai le “staffe” ginecologiche… gulp!) Una di quelle grosse lampade chi sono nelle sale operatorie completava la scena. Posso dire senza vergogna che sentii immediatamente qualcosa che si muoveva in mezzo alle mie gambe, e sentii che mi si piegavano le ginocchia dall’emozione. Non sono molto bravo a descrivere le cose, per cui chi vuole può dare un’occhiata al sito (ci sono un sacco di foto nella parte “libera” e moltissime altre nell’area a pagamento). Ma credo sia sufficiente dire che mi sentivo nel bel mezzo di una vera sala operatoria (nel mio caso, quella sarebbe stata la sala in cui avrei subito i trattamenti infermieristici che avevo richiesto). Steve aveva aperto un’altra porta, e mi aveva fatto entrare in una stanza da ospedale, piccola ma perfetta. C’era un letto da ospedale e un comodino in metallo cromato. Mi era stato detto di spogliarmi e indossare il pigiama (Steve mi aveva detto di portarne uno da casa per la prima parte della seduta… come in una clinica vera e propria). - Quando sei pronto, stenditi sul letto, e aspetta. – aveva detto Steve con un sorriso, e poi era ...