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Day hospital
Data: 23/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Amreck
... pianta e la parte superiore e poi le dita, una per una… mmmhhh, potrei veramente abituarmi a questo lusso, sapete? Dopo, si avvicinò al lato del letto e mi chiese di darle le mani. Nessuno mi aveva mai massaggiato le mani, e non capisco il perché. Bo massaggiò gentilmente ogni dito , e poi le palme. A quel punto ormai facevo le fusa per il piacere. Non credevo che fosse possibile, ma ero completamente rilassato e aperto a qualsiasi esperienza mi aspettasse… di lì a poco. Dopo i soliti cinque minuti trascorsi in solitudine nella mia stanza, respirando a fondo con gli occhi chiusi, la porta si aprì di nuovo e Bo disse che dovevo essere trasferito di nuovo nella stanza dei trattamenti… e così fu, per l’ultima volta. Il lettino ginecologico era di nuovo in posizione, comprese staffe e tutto il resto, e io fui nuovamente aiutato a salirvi. Ancora una volta mi furono infilate le gambe nelle staffe e appoggiai la testa sul cuscino. Questa volta era Bo ad essere seduta sullo sgabello ai piedi del tavolo in mezzo alle mie gambe aperte e Steve era in piedi ad un lato del lettino. I guanti di lattice furono indossati e il massaggio anale ricominciò. Come ho detto prima, mi è difficile tenere conto del tempo in queste situazioni. Posso solo dire che le quattro mani su di me sembravano quaranta. Il mio ano era caldo e la pelle e i muscoli incredibilmente sensibili. Il piene si ...
... indurì subito, questa volta e il piacere fu più veloce. Le dità di Bo si posarono sul retto e si infilarono nello sfintere, con un lento movimento “dentro e fuori”. Steve lavorava sul mio pene alternando massaggio lento e veloce. Non so quanto andò avanti, ma no credo per molto… venni piuttosto velocemente. Non riuscii a resistere alle sensazioni. Io sono sempre stato piuttosto sensibile nella zona anale (ho sempre pensato che tutti gli uomini, etero o gay che non hanno mai ricevuto stimolazione anale, davvero non sanno cosa si perdono). L’orgasmo fu più lungo del precedente, quasi più profondo. L’atmosfera nella stanza era molto tranquilla e piacevole e mentre mi lasciavo andare e mi abbandonavo alle onde di puro piacere, ogni cosa mi sembrò incredibilmente vera. I due infermieri, la clinica, il trattamento. Tutto. Bene… non mi rimane molto da raccontare. Di nuovo Bo mi lavò con attenzione e poi mi lasciò scendere dal lettino. Tornai nella stanza e mi rivestii. Fuori era buio, adesso. Era sera. Ero stato nella clinica per quasi sette ore. Ci sedemmo tutti e tre e discutemmo la seduta. Io mi sentivo completamente esausto e appagato. Prima di salutare, dissi a Steve e Bo che mi avrebbero rivisto presto… sto già progettando una nuova vista a Anversa. Tornai alla mia stanza d’albergo e andai a letto quasi immediatamente. Quella notte dormii come un bambino. .