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Matteo capitolo terzo (parte prima)
Data: 25/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: DolceBsx
... e lui mi spiegò che quando si aveva una erezione questa era dovuta all’afflusso di sangue che invadeva i corpi cavernosi e cioè una specie di canali che percorrono il pene e che quando sono pieni di sangue lo fanno drizzare. -A molti uomini,- concluse, -capita che quando hanno il pene a riposo i corpi cavernosi non siano completamente vuoti, facendolo così apparire più grosso. In altri invece si svuotano completamente e sembra più piccolo. Adesso vieni qui-, aggiunse sedendosi, -e vediamo se si tratta proprio di questo. Mi avvicinai imbarazzato, perché immaginavo cosa volesse fare e infatti fu lui stesso ad abbassarmi i calzoncini e le mutandine. Non lo avevo dritto perché provavo troppo imbarazzo, ma quando me lo prese delicatamente in mano, muovendolo un poco, avvertii il noto formicolio che preludeva a un’erezione e mi irrigidii fra le sue dita. -È vero che sembra più piccolo,- disse, continuando in quella che a me adesso sembrava una carezza simile a quelle che ci scambiavamo con Giovanni, -adesso però sdraiati, così potrò visitarti meglio. Lo feci, rosso come un peperone, liberandomi dei calzoncini e degli slip che mi si erano attorcigliati alle caviglie e mi impedivano di muovermi. Quando fui steso sul lettino me lo prese di nuovo in mano. -Hai proprio un bell’uccelletto,- disse e mi sembrò che la sua voce non fosse più ferma come prima, ma la sua mano continuava a muoversi e improvvisamente capii che se non si fosse fermato non sarei più riuscito a ...
... trattenermi e avrei goduto. Anche lui doveva averlo capito perché sussurrò: -lasciati andare, se troppo eccitato per poterti fermare adesso. Era vero e mi abbandonai sul lettino chiudendo gli occhi e dopo pochissimo tempo mi contorsi sotto la sua mano, sopraffatto dall’orgasmo. Non riuscivo ancora a emettere seme, ma godevo sempre più a lungo e lui non mi lasciò fino a quando si accorse che mi ero calmato. -Immagino che adesso starai meglio,- sussurrò maliziosamente, lasciando che mi rialzassi e mi rivestissi, -quando avrai qualche altra curiosità vieni pure,- concluse, levandosi il camice. Si vedeva benissimo che aveva l’uccello dritto sotto le mutandine e capii che si era eccitato mentre mi accarezzava. Passò un altro mese e di nuovo mi trovai a essere l’ultimo a lasciare la palestra. Mentre facevo la doccia Carlo entrò nel locale e mi guardò con aperta ammirazione. Indossava un accappatoio e se lo tolse, mettendosi a sua volta sotto una doccia vicino alla mia. Il suo sguardo che sembrava accarezzarmi mentre mi sciacquavo mi faceva un effetto strano, ma non spiacevole e quando cominciai ad asciugarmi mi accorsi che mi stavo eccitando. Quasi inconsciamente mi strofinai l’asciugamano sull’inguine e quel piccolo massaggio mi fece raggiungere un’erezione completa. -Vieni con me,- disse Sergio, che aveva a sua volta terminato di asciugarsi, rimettendosi l’accappatoio e dirigendosi verso lo studio. Mentre si copriva notai che il suo affare si stava drizzando e lo sbirciai ...